«Ho trovato un freddo che non mi aspettavo, il classico friddu». Non usa mezzi termini Sandro Campagna, il ct del Settebello, per descrivere il ritorno nella sua città natale, Palermo. Venerdì, sabato e domenica, infatti, la sua Nazionale di pallanuoto affronterà presso la piscina Comunale di viale del Fante Germania, Montenegro e Russia nelle gare del girone eliminatorio di Europa Cup: «Quando torno qui, ogni piccola strada e vicolo sono sempre un’emozione. Porterò i ragazzi a fare un giro in centro, vedremo Cattedrale, Teatro Massimo e altro che io conosco, ma vorrei che anche loro ammirassero le nostre bellezze». A poco meno di un anno di distanza, insomma, il Settebello torna nel capoluogo siciliano per un altro evento internazionale: «Palermo può diventare un punto di riferimento – continua Campagna -, questa è una struttura che può essere utilizzata anche in estate con la piscina scoperta e mi auguro che qui possa arrivare presto anche una competizione importante». Il ct non scorda neppure di tessere le lodi dell’impianto che ospiterà le gare: «Questa piscina è meravigliosa, l’arrivo della Nazionale ha spinto il Comune ad abbellirla e adesso l’illuminazione è perfetta. In tre giorni ci saranno oltre tremila spettatori, secondo me è tanta roba per uno sport come la pallanuoto».
Se le gare si disputeranno a Palermo, di contro altre possibili sedi sono state scartate: «Il Settebello è richiesto ovunque, ma l’anno scorso avevo promesso al sindaco Orlando che saremmo tornati perché quest’anno Palermo è Capitale della Cultura e ogni promessa è debito. Come richieste c’erano anche Torino, Bari, Trieste e la Lombardia». Secondo il pensiero di Sandro Campagna, il capoluogo siciliano risponderà alla grande alla presenza della Nazionale in città: «Palermo ha fame di grandi eventi e di grande pallanuoto. La realtà locale, allenatori e giocatori, potranno vedere la differenza che c’è tra la pallanuoto regionale e quella internazionale». Se però la fame di pallanuoto è tangibile (e lo è stata anche con il sold out dello scorso anno), a Palermo manca da diversi anni una squadra che disputi il massimo campionato, quello di A1: «Il Telimar sta lavorando molto bene con i giovani. Deve consolidare questo tipo di lavoro nel giro di qualche anno, ma poi servono due o tre elementi validi da prendere da fuori che possono far crescere il gruppo. L’obiettivo deve essere arrivare in A1 e restarci negli anni. Io al presidente Giliberti ho dato un paio d’anni per fare questo salto di categoria (ride, ndr)».
Tornando poi ai match da affrontare, il tecnico passa in rassegna le tre avversarie: «La Germania è una squadra in rinnovamento e che può rientrare nell’élite della pallanuoto mondiale. La Russia è la stessa dell’anno scorso ed è migliorata: hanno fatto un buon Mondiale e diversi loro giocatori fanno partite di Champions. Il Montenegro l’abbiamo incontrato alle ultime Olimpiadi: talvolta li abbiamo battuti, qualche altra volta abbiamo perso. È una squadra forte ed è rientrato Ivovic, uno dei giocatori più forti al mondo». Il big match, inutile negarlo, sarà proprio quello di sabato sera contro i balcanici: «Sulla carta quella col Montenegro – continua il ct – è la partita più difficile, ma siccome si tratta di una tre giorni, la qualificazione potrebbe arrivare anche all’ultima gara con la Russia. Non possiamo conoscere a priori l’andamento del torneo e la reazione fisica dei giocatori». Nonostante questo, sono tante le insidie che si possono nascondere dietro ogni singola gara: «I ragazzi sono preparati per giocare una partita a settimana, non tre in tre giorni. La qualificazione però passa attraverso tutte le partite». Infine, la chiusura è sul fatto che nei prossimi anni potrebbero esserci diversi siciliani in Nazionale: «Ci sono vari ’99, ’00 e ’01, quindi ci vorrà del tempo. Alcuni di loro sono già stati convocati nelle nazionali giovanili e nel giro di qualche anno possono arrivare all’eccellenza. Lavoro in funzione di Tokyo 2020, ma sto anche gettando le basi per Parigi 2024».
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