«Catania è una scelta di cuore e di vita»: queste le parole con cui lo scorso gennaio Giovanni Marchese ha sintetizzato il suo terzo ritorno alle falde dell’Etna nel giorno della presentazione ufficiale. Una reunion arrivata dopo l’esperienza nella stagione 2005-2006, impreziosita dalla promozione in A, e quella del quadriennio 2009-2013. Un concetto che riassume al meglio quella che è la visione della vita e dello sport del terzino sinistro nato 33 anni fa a Delia, provincia di Caltanissetta. L’emozione come filo conduttore di alcuni capitoli della sua carriera da calciatore, partendo proprio dagli ultimi due: il momento dell’addio al Genoa e il nuovo inizio in maglia rossazzurra. La separazione dal Grifone, maturata nel settembre 2016 a mercato ormai concluso, non ha scomposto il difensore, definitosi addirittura commosso per gli attestati di stima del popolo genoano: «Ho visto i post di alcuni tifosi sui siti del Genoa – aveva dichiarato Marchese a Repubblica.it – quel che ho letto è stato bello: mi sono emozionato e, lo dico con il cuore, mi è scesa una lacrimuccia. Mi considero una persona onesta e sincera e credo che la gente lo abbia capito». Poi la chiamata di Lo Monaco per ricomporre lo zoccolo duro della squadra che aveva centrato nel 2013 il record di punti, sfiorando anche la qualificazione europea, il difensore ha ribadito «l’emozione e la felicità per essere tornato a casa, vestendo una maglia con cui ho vissuto sensazioni uniche».
Giovanni Marchese è il calciatore siciliano della serie C che si merita la copertina di questa giornata. Autore del temporaneo 2-0, ha dedicato il gol alla moglie e al figlio, che lo hanno incitato dalla tribuna assieme al padre e la madre. Marchese ha scelto di tornare nella propria terra, rifiutando anche le richieste di club di Serie B (l’Avellino su tutti, ndr), per stare vicino alla famiglia e alle persone care, permettendo al figlio di crescere vicino a nonni e zii. Un attaccamento alle proprie radici mostrato anche a margine dell’ultima, vittoriosa partita contro il Lecce. Una grande partita, quella giocata dal numero 15 rossazzurro sabato sera: tra le migliori dal momento del suo ritorno. Schierato da Lucarelli nel ruolo naturale, quello di uomo di fascia nel 3-5-2 adottato dal tecnico livornese, Marchese ha sfoderato una prestazione tutta grinta e polmoni: continue scorribande a sinistra, attenzione nella fase difensiva e cross puntuali per le punte. Da uno di questi è scaturita anche la rete del vantaggio siglata da Biagianti. L’apoteosi è arrivata al 78’, quando su lancio di Lodi il suo piatto sinistro si è spento all’incrocio, beffando il portiere leccese con una traiettoria imprevedibile. È stato il suo timbro sulla partita: una rete che ha definitivamente fiaccato le velleità degli avversari, dando a Marchese i giusti applausi dopo un inizio di campionato incerto.
«Sono superiore a tutto: ho le spalle larghe, non ci sono problemi», ha detto nel post partita replicando ad alcune critiche ricevute in queste settimane. Equilibrio e consapevolezza dei propri mezzi, dunque: dopo i fasti della Serie A, con 139 presenze e 6 reti tra Chievo, Genova e Catania, questa è la semplice ricetta con cui Giovanni Marchese da Delia insegue la sua seconda primavera calcistica.
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