Il Giro torna in Italia tra bombe e polemiche

Decisamente sconcertante quello che sta avvenendo nella più importante corsa a tappe italiana. La classifica non è mai apparsa così in secondo piano: Kittel abbandona dopo aver vinto le prime due gare

Il Giro è tornato in Italia dopo aver passato il weekend in Irlanda e per un caso, appena giunti in Italia è successo l’inimmaginabile. Andiamo per ordine, la quarta tappa da Giovinazzo a Bari è stata vinta da Nacer Bouhanni (Fra, Fdj), per il francese di 23 anni, che aveva anche forato nel finale, è arrivato il primo successo di tappa in un grande giro, riuscendo a rimontare proprio all’ultimo istante su Veelers (Giant), che ha chiuso al terzo posto, rimontando anche Giacomo Nizzolo (Trek), secondo, al quarto posto Ferrari, poi Viviani e Montaguti.

Bouhanni alza le braccia all’arrivo di Bari

La quinta tappa invece da Taranto a Viggiano (arrivo in salita, il primo della corsa rosa), è stata vinta da Diego Ulissi. Il toscano della Lampre-Merida, classe 1989, ha ottenuto il secondo successo della carriera al Giro d’Italia dopo quello di Tirano (a tavolino) nel 2011. Sul traguardo di Viggiano, in provincia di Potenza, Ulissi ha firmato uno splendido assolo precedendo Cadel Evans (che ha guadagnato 6” di abbuono) e il colombiano della Trek Arredondo.
Se ci fermassimo a ciò, tutto sembrerebbe normale, ma invece non è stato così. Alle prime luci dell’alba della giornata della tappa da Giovinazzo a Bari, ecco la notizia shock, la polizia irlandese avrebbe trovato un’autobomba con 22 kg di esplosivo nel parcheggio di un albergo. Secondo la ricostruzione dell’Irish Indipendent, il dispositivo trovato sarebbe stato trasportato nei giorni scorsi da Belfast a Dublino da dissidenti repubblicani; si ritiene che dal parcheggio dell’hotel, l’ordigno avrebbe dovuto essere piazzato poi lungo il tragitto.
Ma detto questo, che già ha dell’incredibile, ecco l’avvenire di altri due casi eclatanti sempre nella stessa tappa da Giovinazzo a Bari. Il primo è stato il caso Kittel, il giovane tedesco, dopo avere stravinto in Irlanda con due volate spettacolari, decide di abbandonare il Giro. Vi state chiedendo i motivi? Beh, lui tramite la pagina personale di un noto social network ha dichiarato solamente che abbandonava per febbre; ma le malelingue non sono mancate, ed effettivamente quanti corridori hanno corso in condizioni ben peggiori? Forse la verità possiamo trovarla a metà: paura. Ed ecco qui il secondo caso eclatante, visto il maltempo e per paura dell’asfalto scivoloso, i corridori in pratica hanno “barattato” con gli organizzatori con tanto di time-out, un semplice trasferimento da Giovinazzo a Bari e solo dopo il primo degli otto giri del circuito (ecco qui la possibile non partenza di Kittel), considerate le condizioni meteo e dell’asfalto, hanno deciso sul da fare e cioè il tempo finale della quarta tappa è stato preso all’ultimo degli otto giri, facendo così disputare solo la volata agli interessati, evitando così il gruppo compatto. Inoltre ecco la beffa, non ci sono stati abbuoni di classifica per i primi arrivati al traguardo. Una sorta di “sciopero bianco” sin dalla partenza da Giovinazzo, peccato dire che questo non ha evitato cadute una dietro l’altra.

In classifica generale dopo le due tappe italiane ovviamente tutto immutato, con l’australiano Matthews, della Orica Greenedge, in Maglia Rosa.

 

Classifica Tappa Taranto-Viggiano

1. Diego Ulissi (Lampre, Ita)
2. Evans (Aus);
3. Arredondo (Col);
4. Uran (Col);
5. Majka (Pol).

Classifica Generale:

1. Michael Matthews (Australia / Orica) in 17h41’23”;
2. Weening (Ola) a 14″;
3. Evans (Aus) a 15″;
4. Uran (Col) a 19″;
5. Majka (Pol) a 26″;

Alberto Porcaro

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