Prove tecniche di spegnimento d’incendio per l’Ateneo di Catania. A scatenarlo era stata la notizia che il fratello del Rettore Antonino Recca, Severino, è tra i tre neo-assunti a capo della nuova televisione dell’Università. La procedura, fanno sapere dall’ufficio stampa di palazzo Centrale, è avvenuta lo scorso maggio con modalità «comparativa». Assieme a Severino Recca – che si occuperà della produzione e che è entrato in servizio già dal primo settembre – sono stati selezionati Rosaria Macauda per il palinsesto e Christian Bonatesta che si occuperà della regia. Le polemiche sono scoppiate quasi inevitabilmente. Il bando per la web tv catanese prevede – solo per il materiale tecnico – una spesa di 370mila euro, fondi stanziati integralmente dal ministero dell’Università e della Ricerca.
La notizia dell’assunzione dell’illustre parente, diffusa dal portale Ustation, ha fatto il giro della rete, suscitando l’indignazione di molti. Per ristabilire la calma, l’ufficio stampa ha diramato un comunicato con il quale si precisa che Severino Recca, «all’atto della stipula del contratto di collaborazione coordinata e continuativa, ha dichiarato che fornirà gratuitamente il suo apporto professionale all’Ateneo di Catania, rinunziando con apprezzabile e non comune senso etico al compenso previsto dal contratto», 18mila euro lordi annuali. Nessuno stipendio, quindi. A conferma della dichiarazione, la diffusione di una nota protocollata il primo settembre con la quale il fratello minore del Rettore rinuncia allo stipendio proprio per «evitare qualsiasi catalizzazione mediatica e qualsivoglia speculazione connessa ai rapporti familiari dello scrivente».
I fratelli Recca hanno da sempre avuto – per ragioni genetiche – un rapporto molto stretto con il mondo televisivo. Il padre Giuseppe è stato il fondatore con il fratello Michele della storica emittente Teletna. Nata nel 1975, nel 1983 venne inglobata nell’impero mediatico di Mario Ciancio Sanfilippo. Un terzo fratello del cavaliere Pippo Recca, Carmelo, ha fondato sempre nel ’75 un’altra piccola rete locale, Teleiblea.
Il ruolo della comunicazione – soprattutto televisiva – è quindi un concetto molto chiaro in casa Recca. La nuova web-tv «sarà destinata anzitutto alla distribuzione di contributi multimediali connessi alle iniziative di ricerca e di terzo settore che lAteneo riuscirà a sviluppare all’interno della nuova infrastruttura meglio nota come Torre biologica. Inoltre – prosegue la descrizione – arricchirà il bouquet di strumenti di comunicazione di cui lUniversità etnea è già dotata (il Bollettino dAteneo e Radio Zammù)». Bouquet che non comprende più Step1 – il magazine universitario della facoltà di Lingue rimasto senza sede la scorsa estate – e parte dello staff della Radio, fuoriuscita in polemica con la visione recchiana dei media universitari. Media universitari votati alla Comunicazione interna. Ma non solo. Infatti, secondo il comunicato diffuso dall’ufficio stampa, «Saranno realizzate formule di convergenza mediatica tali da rendere ancora più efficace la comunicazione sia all’interno della comunità universitaria, sia da e verso il territorio».
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