Chiusura aeroporto, torna l’ipotesi Sigonella Ma ancora nessuna comunicazione ufficiale

Palermo, Reggio Calabria e Sigonella. Tornano ad essere tre le ipotesi di scali alternativi all’aeroporto di Catania durante il mese in cui sarà chiuso a causa dei lavori di ripristino della pista, previsti dal 5 novembre al 5 dicembre. L’aeronautica militare ha ritirato lo stop dei giorni scorsi, consentendo l’utilizzo temporaneo dell’aerostazione della base militare. E’ quanto è stato stabilito ieri durante l’incontro fra il presidente dell’Enac Vito Riggio e il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, Giuseppe Bernardis. I dettagli, però, sono ancora tutti da discutere. Per definirli è stata decisa l’immediata costituzione di un gruppo di lavoro del quale, oltre ad Enac e Aeronautica militare, faranno parte i rappresentanti della Sac, Società di gestione dell’aeroporto di Catania.

Il gruppo di lavoro, ha dichiarato Riggio, «predisporrà entro la fine della prossima settimana le soluzioni alle reali criticità prospettate dall’Aeronautica militare, che diverranno oggetto di un accordo interministeriale fra il ministero delle Infrastrutture e i Trasporti e il ministero della Difesa, per garantire l’operatività dell’aviazione commerciale nel periodo di chiusura di Fontanarossa». Operatività che, anche nella migliore delle ipotesi, non potrà coprire più di un terzo dei voli giornalieri previsti sullo scalo etneo. «Le soluzioni riguardano la realizzazione di interventi per risolvere alcune limitazioni tecniche», fanno sapere dalla Sac. «Si dovrà stabilire quali sono questi interventi, che costi avranno e chi dovrà sostenerli», aggiungono.

L’unica certezza è che i lavori di ripristino della pista vanno fatti e che non possono più essere rimandati. «Erano previsti per il 2010. Ora, dopo un anno record come il 2011, che ha visto un numero di passeggeri sempre crescente fino ad arrivare al massimo storico di più di 6700 su una pista già logorata, non si può più aspettare», spiegano dalla Sac.

Eppure non c’è ancora nessuna comunicazione ufficiale della chiusura. Senza un piano di scali alternativi da parte dell’Enac, la Sac dice di «non poterla comunicare ufficialmente alle compagnie aeree», che a loro volta tacciono con i passeggeri. «In queste ore stiamo attendendo la conferma ufficiale delle date di chiusura da parte dell’aeroporto per poi procedere ad informare i passeggeri in fase di accesso al sito web e contattando telefonicamente coloro che hanno già acquistato un biglietto sulle rotte coinvolte», spiegano dalla Meridiana, interrogati da CTzen sul perché sul loro sito sia possibile comprare biglietti da e per Catania dal 5 novembre al 5 dicembre senza che nessun avviso renda noti all’utente i possibili disservizi. Disservizi che al momento – a un mese e mezzo dai lavori senza un piano alternativo stabilito – appaiono molto probabili.

 

[Foto di Marion Doss]

Agata Pasqualino

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