Green Economy: proviamo a creare in Sicilia una banca dell’energia

da Alfio Di Costa

di Insiemesipuò
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Amiche ed amici,

vorrei affrontare un argomento importante ed innovativo e magari penso con qualche spunto di riflessione. Vi dico che per molti anni io sono stato in Consiglio di Amministrazione del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, dove mi sono occupato anche di ricerca scientifica ed innovazione. Ho conosciuto persone di grande intelligenza e cultura innovativa ed anche Imprenditori illuminati che hanno proposto molteplici Progetti di Ricerca e di innovazione che, anche dopo venti anni, sono molto attuali. Questa esperienza dentro il Parco mi ha insegnato molto, mi ha insegnato a progettare ed anche a pensare cosa può essere utile nel prossimo futuro.

Amiche ed amici Siciliani, il movimento Insieme si Può Cambiamo la politica Siciliana Cambiamo la Sicilia, come già sapete, non vuole essere solo critico, ma vuole essere soprattutto propositivo, per contribuire a trovare quelle soluzioni che possono portare la Sicilia fuori da questo suo stato di arretratezza. In Sicilia ci sono molte problematiche che ne l’attuale Presidente Rosario Crocetta, né i predecessori hanno mai voluto affrontare, men che meno tentare di risolvere.

Ho già fatto delle proposte concrete ed oggi vorrei farne un’altra. Il tema è: la Green Economy e la Sicilia ad impatto zero. Questo obiettivo si può ottenere riordinando il settore ed utilizzando la nostra autonomia regionale. Proponiamo e crediamo sia possibile rendere la Sicilia ad impatto zero ed autonoma dal punto di vista energetico per le famiglie, imprese e per gli Enti.

Il progetto, fra l’altro, propone la creazione di una banca dell’energia, che noi proponiamo sotto forma di società in forma cooperativa aperta a tutti i residenti in Sicilia, che abbia come scopo la gestione, la produzione e la distribuzione di energia elettrica prodotta da fonti alternative quali l’eolico, il fotovoltaico, la cogenerazione innovativa che usi gas naturale come carburante.

Noi siamo attenti a valorizzare l’innovazione tecnologica che vede abbattere l’uso di energia derivante da carburanti fossili. Oggi si affaccia sul mercato un nuovo carburante che deriva dall’idrolisi dell’acqua, l’Ossidrogeno. Si tratta di gas con potere calorico molto più elevato di metano, GPL o benzina. Usato nella cogenerazione permette di abbattere fortemente l’uso dei gas naturali.

Creare una centrale elettrica con continuità di produzione e possibilità di assorbimento dei picchi di uso giornaliero utilizzando a pieno il fotovoltaico. Il Progetto prevede di avvicinare sempre di più la produzione di energia con il punto di utilizzo. Questo, a nostro parere, può essere fattibile con la creazione di una forma di banca cooperativa: anche chi non ha la possibilità di installare un impianto diventerebbe comunque produttore e potrebbe utilizzare la forma di scambio sul posto.

Penso a una banca energetica dove i soci possono versare la parte eccedente la loro singola produzione, o acquistare delle quote espresse in KW annui per coloro che non possono o non hanno gli spazi per l’istallazione degli impianti di produzione che in ogni caso avrebbero un risparmio sul costo energetico e/o la possibilità di un guadagno. Con la possibilità, per i soci, di utilizzare la quantità di energia loro disponibile nella banca, in qualunque loro proprietà ricadente nel territorio siciliano.

La banca, acquisite le quote dei singoli soci che non hanno la possibilità o non vogliano gestire direttamente l’impianto di produzione energetica, procede all’istallazione in aree demaniali o di proprietà dei vari Comuni degli impianti più idonei alla produzione di energia elettrica.

La Regione Sicilia favorisce l’iter burocratico per la collocazione di detti impianti, abolendo le richieste di autorizzazione al momento necessarie per la loro installazione e trasformando gli stessi Enti in accertatori, per verificare che i lavori siano stati realizzati in ossequio delle vigenti normative.

Per la quota energetica prodotta nelle aree demaniali messe a disposizione dalla Regione Sicilia o nelle proprietà dei singoli Comuni, la banca energetica riconoscerà, come Royalty, il 10 % dei KW prodotti annualmente che saranno utilizzati in forma prioritaria dai Comuni dove sono ubicati gli impianti (per la pubblica esigenza), mentre per la parte eccedente la destinazione d’uso sarà regionale.

La banca energetica, inoltre, avrebbe la funzione di calmierare il mercato poiché venderebbe l’energia non utilizzata dei soci a prezzo calmierato e, unificando in due singole fasce di potenza la distribuzione dell’energia, favorirebbe le famiglie e l’innovazione tecnologica. La gestione trasparente con immissione dei bilanci, del numero di addetti, degli stipendi per singola posizione sulla rete internet con cadenza mensile completerebbe il quadro.

La Regione si dovrebbe solo far carico di gestire, sempre con i criteri delle trasparenza sopra descritti, lo start-up. Diventandone socia in una prima fase, per poi cedere le proprie quote eccedenti quando le royalty copriranno il fabbisogno della Regione.

Ultimata la fase di start-up la funzione della Regione sarà quella di ente certificatore del bilancio societario della banca. Al fine di evitare la formazione di privilegi all’interno della banca, le cariche dirigenziali avrebbero durata biennale e potrebbero essere rinnovate solo per un mandato.

Mi rendo conto che ho dovuto sintetizzare e cercare di rendere semplici argomenti di grande complessità scientifica ed economica. Spero di continuare in questo percorso dove espongo pezzi di programma in diversi settori.

Il nostro Movimento “Insieme si Può” ha il solo ed unico scopo di provare a Cambiare la Politica. Cambiare la Sicilia in quanto il Sogno Condiviso e quello di rendere la Sicilia una regione al passo con i tempi ed i Siciliani un popolo orgoglioso di Viverci. #InsiemesiPuò

Foto tratta da ilsostenibile.it

 

 

Redazione

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