Formazione/Scandalo Cassa integrazione. Coinvolti Ecap Palermo, Ial Sicilia, Cefop, Aram ed Enfap Sicilia

SAREBBE INTERESSANTE CAPIRE QUAL E’ STATO IL RUOLO DEI BUROCRATI REGIONALI CHE PRIMA L’AUTORIZZANO E POI LA CONTESTANO. IN OGNI CASO, LA TRUFFA, AMMESSO CHE CI SIA, E’ ALL’UNIONE EUROPEA E NON ALLA REGIONE COME PENSA, SBAGLIANDO, IL PRESIDENTE CROCETTA. A RISCHIARE, TANTO PER CAMBIARE, SONO 2 MILA LAVORATORI

Prosegue incessantemente l’attività investigativa per scoperchiare ruberie e truffe in quello che sta divenendo il settore degli scandali o, per usare le parole del presidente della Regione, Rosario Crocetta, “il pozzo di San Patrizio delle ruberie”. Escono quindi i nomi degli enti coinvolti nell’ipotesi di truffa all’Inps.

La denuncia del presidente del governatore dell’Isola, dicevamo, in merito al “cattivo” utilizzo delle risorse relative alla Cassa integrazione guadagni in deroga (Cigd), ha colpito cinque enti formativi di grosse dimensioni. Si tratta di Ecap Palermo, Ial Sicilia, Cefop, Aram ed Enfap Sicilia.

Emergerebbe, dal dossier depositato presso la Procura della Repubblica di Palermo, un’indebita fruizione del trattamento previdenziale. Una sorta di doppia spesa percepita nello stesso periodo per il personale che avrebbe determinato un danno di almeno otto milioni.

Ieri LinkSicilia ha già dedicato un approfondimento sulla questione che potrebbe rivelarsi l’ennesimo scandalo o una bufala bella e buona. Cerchiamo di capirci qualcosa, integrando il ragionamento già posto ieri a base dell’articolo “Chi ha giocato sporco con la Cassa integrazione e le contestuali assunzioni, è giusto che paghi”.

Gli enti coinvolti sarebbero accomunati dalla fruizione della Cigd per un periodo successivo al 31 luglio 2012, termine introdotto dall’amministrazione regionale come ultimo per l’accesso all’ammortizzatore sociale. Come già illustrato nell’articolo di ieri, gli enti oggetto della denuncia del presidente Crocetta hanno beneficiato del carattere di straordinarietà previsto dall’accordo trilaterale del 9 agosto 2012. Infatti l’Ecap di Palermo e l’Enfap hanno fruito della Cigd fino al 30 settembre 2012, mentre lo Ial Sicilia fino al 31 ottobre 2012. Ben oltre l’avvio delle attività formative finanziate con l’Avviso 20/2011.

Va fatta una precisazione per meglio comprendere come si arriva alla percezione dell’ammortizzatore sociale dopo il 31 luglio 2012.

Diciamo subito che è stata prevista dal citato accordo la possibilità di estendere, in casi di straordinarietà, i benefici della Cigd. E’ il caso del Cefop in amministrazione straordinaria e con procedure, a quel tempo, già avviate di licenziamento per esubero di personale. E’ anche il caso dello Ial Sicilia che ha chiesto ed ottenuto dall’amministrazione regionale, l’autorizzazione all’utilizzo della Cassa integrazione per lo stesso monte ore per un periodo più lungo attraverso la rotazione del personale.

Tutto precisato nell’accordo sindacale per l’accesso alla Cigd che ha contemplato anche la firma della dottoressa Francesca Garoffolo, in rappresentanza dell’amministrazione regionale.

Lo Ial, preso come esempio nel nostro ragionamento, ha usufruito, quindi, dopo aver chiesto ed ottenuto l’autorizzazione dall’assessorato al ramo, la rotazione del personale in Cassa integrazione da gennaio a dicembre 2012 con la stesso numero di ore e personale interessato. La successiva decisione dell’amministrazione di bloccare l’accesso alla Cigd al 31 luglio 2012 aveva fatto saltare le previsioni economico-finanziarie dell’ente, facendolo andare in deficit. Motivo per il quale successivamente viene autorizzato all’accesso dal primo agosto al 31 ottobre 2012. Situazione, quella descritta, che ricalca il caso, seppur con criteri e motivi diversi, degli altri enti coinvolti.

Secondo questa ricostruzione, non sembrerebbero essersi verificati casi di duplicazione nel pagamento del personale nel periodo in questione. Sempre secondo quanto riferitoci dallo Ial. In merito al funzionamento del costo standard rimane una certa confusione che non aiuta a comprendere bene i fatti.

E’ anche possibile che il presidente Crocetta sia stato mal informato? Nel leggere la dichiarazione del governatore sull’utilizzo doppio di finanziamento e Cassa integrazione in presenza del costo standard, è necessario un approfondimento ulteriore.

Il presidente Crocetta parla di finanziamento regionale, lo consideriamo un refuso, perché trattasi di risorse comunitarie. L’unità di costo standard poi ha messo gli enti nelle condizioni di poter produrre economie o utili alla fine dell’attività formativa. Va ricordato che l’innovazione introdotta dall’allora famigerato trio delle meraviglie LAC (Lombardo, Albert, Centorrino) nel settore della Formazione professionale fu proprio quella del costo fissato a 129 euro ora/allievo omnicomprensivo di tutti i possibili costi da sostenere, archiviando la rendicontazione per singola voce di spesa.

Se quindi questa era la regola introdotta dal Governo precedente, dove starebbe la duplicazione dell’utilizzo di risorse? Va precisato, inoltre, che tutta la Cassa integrazione erogata successivamente al 31 luglio 2012 è stata autorizzata dall’amministrazione regionale che, se avesse avuto dubbi su possibili truffe, duplicazioni, ruberie, avrebbe potuto negarne l’accesso. Cosa che invece non ha fatto.

Oggi cambiare le carte in tavolare, cioè le regole e tornare alla rendicontazione voce per voce è cosa che legittimamente il Governo regionale può introdurre. Quello che non trova giustificazione è cambiare le regole a partita finita. Nuove regole da applicare ora per allora? Paradossale no?

Il dubbio è che questa pratica introdotta per la prima volta nel settore della Formazione professionale con la legge regionale n.10 del 7 giungo 2011 fa scandalo. Mentre lo stesso meccanismo applicato per i lavoratori delle imprese industriali passerebbe inosservato. Cosa cambia? Che i secondi beneficierebbero della tutela di poteri sempre più forti? Vogliamo scongiurarlo.

Abbiamo raccolto, sulla vicenda, la dichiarazione di Giovanni Migliore, responsabile della Formazione professionale della Cisl Scuola. “La Cisl Scuola manifesta l’ennesima preoccupazione che a pagare siano i lavoratori – ci dice Migliore – perché loro perdono il posto e soluzioni non se ne trovano mai”.

Il sindacato punta il dito sul pesante impatto sociale che potrebbe registrarsi nel settore per via della possibile chiusura di altri enti in aggiunta a quelli invischiati a vario titolo da procedimenti di revoca dell’accreditamento. “Lo dimostrano i licenziati della prima ora – precisa il sindacalista – quelli degli enti che stanno chiudendo e gli altri che purtroppo arriveranno”.

Il riferimento va anche ai possibili sviluppi che seguiranno la denuncia del presidente della Regione sull’ipotesi di truffa all’Inps sull’utilizzo della Cassa integrazione guadagni in deroga.

“Il presidente Crocetta e l’assessore Scilabra – aggiunge Migliore – si siedano con le organizzazioni sindacali per fare la vera riforma del settore, che metta al centro dell’attenzione i lavoratori ed i cittadini siciliani”.

 

Giuseppe Messina

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