Votata la variazione di bilancio che consente ai lavoratori di percepire le paghe di settembre, ottobre e novembre. Sindacati ottimisti anche sugli emolumenti di dicembre, in attesa di un cambiamento nell'intero settore
Forestali, l’Ars sblocca tre mesi di stipendio arretrati «Colpa della burocrazia», ma la riforma è ancora ferma
I forestali siciliani possono tirare un sospiro di sollievo. Grazie a una variazione in bilancio arriveranno nei prossimi giorni gli stipendi degli ultimi tre mesi. Un corto circuito tutto burocratico quello che aveva bloccato le paghe di settembre, ottobre e novembre di circa 1300 lavoratori retribuiti a giornate lavorative. «Quest’estate abbiamo sentito in commissione Bilancio i sindacati per via di questo ritardo degli stipendi – spiega a MeridioNews Angela Foti, deputata regionale di Attiva Sicilia – Il problema nasce a livello delle dislocazioni territoriali: la raccolta delle informazioni sulle giornate effettivamente lavorate non vengono puntualmente registrate e trasmesse e si accumulato un po’ di arretrato». Basti pensare che in provincia di Messina, i lavoratori forestali hanno ricevuto gli stipendi di dicembre 2020 solo lo scorso luglio.
«A parte questo c’è stato anche il problema liquidità di cassa – continua Foti – il dipartimento, non avendo la rendicontazione di tutte le province ha accumulato molti ritardi. E poteva andare persino peggio, ma il dipartimento Sviluppo rurale si è assunto anche delle responsabilità avviando i progetti in attesa della variazione in Assemblea. Se riusciremo a portare avanti la riforma dei forestali, ferma in terza commissione, avremo ulteriori miglioramenti, con due emendamenti che consentiranno l’accelerazione delle pratiche».
Intanto i sindacati hanno ricevuto rassicurazioni da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla, che ci saranno dei solleciti per muovere le pratiche con maggiore celerità, tanto che Flai Gcil, Fai Cisl e Uila Uil hanno espresso ottimismo sulle paghe di dicembre «I forestali dovranno aspettare gennaio, ma con tranquillità – dicono i segretari regionali delle tre sigle – perché i fondi sono stanziati, grazie all’iniziativa e al pressing di Flai, Fai e Uila».