Sedici anni e otto mesi di carcere. È questa la condanna confermata dai giudici della Corte d’Appello di Catania per il 22enne Dylan Foti, accusato dell’omicidio del panettiere 49enne Sebastiano Sortino ucciso a colpi di pistola il 9 settembre del 2016. Un agguato mentre tornava a casa dopo essere stato a lavoro nella sua attività di via Ronco Scilla a Floridia, in provincia di Siracusa.
Poche ore dopo il delitto, oltre a Foti, furono fermati due minori. Entrambi sono già stati condannati – uno a 15 anni e sei mesi e l’altro a 16 anni e sei mesi – dalla Corte d’Appello dei minori di Catania. Secondo la ricostruzione della procura, i tre giovani avrebbero ammazzato Nuccio Sortino per dargli una lezione. «Questi ragazzi andavano al panificio e pretendevano di mangiare gratis pizzette, rustici o cornetti per la colazione», avevano raccontato alcuni vicini a MeridioNews. Quella notte il commerciante, componente anche del direttivo dell’associazione antiracket, li ha richiamati e cacciati per farli smettere.
Così, per desiderio di vendetta e di sfida, lo hanno ucciso. Come si vede dalle immagini di un sistema di videosorveglianza, Sortino incontra i ragazzi – tutti e tre amici e residenti nello stesso condominio – a bordo di uno scooter all’incrocio successivo a quello del panificio. «Vieni avanti, fatti vedere, affrontaci», lo sfidano con un gesto del braccio. Il 49enne li ignora e va avanti in macchina per la sua strada. Il delitto avviene pochi minuti dopo le 3 all’incrocio fra via Boschetto e via Foscolo. Sei i colpi esplosi – uno dei quali raggiunge mortalmente la vittima entrando dall’ascella e perforandogli il polmone – da una pistola berretta calibro 6.75 che è stata ritrovata poi, in un vasto terreno incolto, su indicazione di uno dei due minorenni.
Un’arma della quale era già in possesso e che portava con sé anche quella sera. A sparare sarebbe stato però l’altro ragazzo minorenne che, durante l’interrogatorio, aveva ammesso che la sua intenzione era spaventare Sortino sparando contro la macchina. I ragazzi che non hanno materialmente commesso il delitto, subito dopo avevano chiesto un passaggio a un conoscente incontrato per caso per andare a Siracusa. Durante il tragitto in macchina, i due avrebbero commentato il delitto forti dell’idea di dichiararsi estranei. Foti, difeso dall’avvocato Aldo Ganci, ha sempre sostenuto di essersi allontanato prima che fossero esplosi i colpi di pistola.
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