Fiera del bestiame per le vie di Ballarò A passeggio tra conigli, polli e tacchini

Conigli, da compagnia o da carne, dipende dai gusti, polli, uccellini di diverse specie: canarini, verdoni, cardellini e persino tacchini. Quella che potrebbe sembrare la descrizione dell’aia di una fattoria, in realtà, altro non è che la fotografia di come si presentano domenica mattina alcune strade del quartiere Albergheria. Certo, per godere di un simile spettacolo bisogna alzarsi di buonora, quando il mercato di Ballarò raggiunge il massimo della sua attività. È lì che tra bancarelle che vendono di tutto, da cover per cellulari a scarpe, da oggetti vintage recuperati chissà dove a dispositivi elettronici e di informatica usato sicuro, si possono trovare i venditori di animali. Gli stessi che un tempo si limitavano a vendere solamente uccellini da compagnia, tra cui diverse specie il cui possesso in gabbia è illegale, e che adesso portano con sé veri e propri negozi.

«A me fanno pena le galline – dice un abitante della zona – Le tengono in tante cassette di plastica accatastate sul cassone di una motoape. A volte parcheggiano il mezzo qui nel vicolo a tarda ora la sera prima e passano la notte chiuse in quegli spazi angusti. D’estate le vedi annaspare, col becco aperto da dietro le fessure delle cassette. Un’immagine piuttosto impressionante, oltre che non so fino a che punto possa essere igienico». E il mercato di Ballarò non è neanche nuovo a interventi da parte delle forze dell’ordine, che puntualmente confiscano diversi animali. Centinaia di cardellini hanno rivisto la libertà negli ultimi anni, ma questo sembra non fermare gli ambulanti del bestiame, che si stanno sempre più specializzando nella vendita di animali da cortile. 

«Stavo andando a lavoro – racconta Carmelo, l’autore della fotografia in copertina a questo articolo – ero in ritardo e mi sono avventurato tra le vie dell’Albergheria per fare prima. Camminavo di fretta quando mi sono ritrovato di fronte questi due tacchini enormi. Erano completamente liberi, ma sembravano ipnotizzati. Appollaiati sopra due gabbiette nelle quali probabilmente erano stati trasportati e dentro cui di sicuro non avrebbero neanche potuto stare in piedi, viste le dimensioni impressionanti degli animali. Se ne stavano lì, immobili, non accennavano un movimento mentre il venditore stava contrattando con un signore un coniglio. È stato molto strano e allo stesso tempo terribile». 

E mentre tutto ciò avviene il mercato è stracolmo di gente. Centinaia di avventori che rinunciano a qualche ora di sonno in più per cercare computer, vecchi dischi, telefoni, motorini dell’acqua di dubbia provenienza, cianfrusaglie, animali da compagnia o, magari, per il pranzo della domenica. 

Gabriele Ruggieri

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