Il pubblico ministero aveva chiesto per il prete dieci anni di reclusione, ma il giudice gli ha inflitto una pena a sei anni e dieci mesi. Quattro le donne che si sono costituite parte civile al processo, che adesso dovranno essere risarcite
Esorcismi a luci rosse, condannato frate cappuccino Diceva alle donne di essere possedute e le molestava
Sei anni e dieci mesi. Questa la pena decisa dal giudice Lorenzo Matassa per il frate cappuccino Salvatore Anello, accusato di violenza sessuale nei confronti di quattro donne, che si sono costituite parte civile al processo. Il prete doveva rispondere dell’accusa di avere praticato esorcismi a luci rosse, toccando nelle parti intime le donne, una delle quali minorenne, che lui avrebbe etichettato come possedute. Il pubblico ministero aveva chiesto per l’imputato una pena di 10 anni di reclusione. L’uomo, al momento libero, dovrà risarcire le vittime e pagare loro una provvisionale immediatamente esecutiva di cinquemila euro a testa. Anello era nella chiesa di Santa Maria della Pace, vicina al cimitero dei Cappuccini.
«Ero in uno stato di soggezione. Non ero lucida ed ero emotivamente dipendente dalla preghiera perché all’inizio mi faceva stare meglio. Mi rendevo conto che quello che faceva padre Anello non era giusto, ma non riuscivo a non andare agli appuntamenti», ha raccontato una delle vittime agli inquirenti. La donna ha deposto anche al processo. Il frate era finito in cella insieme a un colonnello dell’esercito, Salvatore Muratore, animatore della comunità Rinnovamento dello spirito santo, a cui vengono contestati gli stessi reati. Il militare, però, ha scelto il rito abbreviato ed è già stato condannato a sei anni e due mesi.
La teste ha ricordato come aveva iniziato a frequentare il frate cappuccino e come, presto, il rapporto era diventato ambiguo. Il prete aveva cominciato a farle delle avances durante la preghiera e a toccarla. Stesso trattamento avrebbe riservato alla figlia minorenne della donna che aveva problemi di salute. La ragazza, insieme ad altre vittime minori, è stata sentita in incidente probatorio. Analogo il racconto dell’altra vittima del frate sentita al processo. L’accusa in giudizio è sostenuta dalla pm Giorgia Righi. Il religioso teneva incontri di preghiera per ottenere la «guarigione e liberazione dai demoni».