De Trovato, l’atleta 88enne colleziona un altro successo «Il segreto? Allenamenti giornalieri e lunghe passeggiate»

«Pronto, buon pomeriggio, potrei disturbarla qualche minuto per un’intervista? Sì, un attimo che accosto con la macchina e sono a sua disposizione». Fino a qui nulla di strano se non fosse che alla guida c’è una persona che a settembre compirà 89 anni. Chapeau. Da invidiare anche per l’energia positiva che sprigiona e la naturalezza con la quale racconta la sua routine quotidiana.. Eccolo Francesco De Trovato, reduce, in qualità di podista, dal successo nella sua categoria nella 22esima edizione della Maratonina di Terrasini nell’ambito della quale si è aggiudicato il duello individuale con il coetaneo Antonino Macaluso: «Ho partecipato a questa manifestazione con tutto il cuore – ha esordito a MeridioNews ho dato l’anima perché volevo prendere parte a tutti i costi ad un evento dedicato alla memoria di Pino Sutera, mio ex presidente per circa 25 anni quando ero all’Amatori Palermo. Ho voluto partecipare per onorare la persona. Bilancio della giornata? Ho fatto registrare sui 7 chilometri un tempo di circa 49 minuti e sono soddisfatto ma devo dire che, complice il sole spuntato durante la gara, la corsa è stata piuttosto impegnativa. Il percorso ad un certo punto era in salita e se fosse stato più pianeggiante probabilmente avrei tagliato il traguardo con 4-5 minuti in meno».

La vittoria ottenuta a Terrasini premia il modus operandi di uno sportivo, tesserato per la Marathon Altofonte, che ha trovato nella corsa il suo elisir di lunga vita: «Svolgo dai due ai tre allenamenti alla settimana. Il mio segreto? Sono uno che non sta mai fermo. Per fare due esempi, quando sono a tavola con una mano tengo le posate e con l’altra mi massaggio la gamba o quando esco con mia moglie per una semplice passeggiata io sto sempre davanti senza mai perdere il ritmo. In generale, il mio consiglio ai giovani e anche ai miei coetanei che amano correre è, oltre ad una corretta alimentazione, quello di non restare seduti sul divano a guardare la tv. Bisogna uscire, prendere aria e socializzare con gli altri in modo da tenere sempre attiva la mente. Ho imparato uno stile di vita salutare: quando non mi alleno faccio spesso passeggiate da due chilometri in salita e in discesa o lunghe camminate a San Martino delle Scale. Che prima facevo con i miei figli – due gemelli maschi e due femmine – e che adesso mi godo in compagnia dei nipoti».

De Trovato, che ad ottobre dello scorso anno ha vinto il titolo italiano nella categoria Master ai campionati italiani Fidal sui dieci chilometri in pista e detentore in passato di diversi primati regionali Master 85-90 conquistati all’età di 60, 70 e anche 85 anni, è la prova vivente che nella vita non conta l’età anagrafica ma quella che uno si sente dentro. Nella mente e nello spirito: «Ho vinto anche diverse gare di velocità – ha aggiunto l’atleta classe 1933 nato a Barcellona Pozzo di Gotto e residente a Palermo, città in cui vive dal 1960 – e quattro anni fa, sempre nella mia categoria, ho ottenuto il terzo posto assoluto fra gli italiani ai campionati Europei a Grosseto. Quando nasce la mia passione per la corsa? Ero in polizia, dopo avere faticato tanti anni nelle caverne e nelle miniere, e quando sono andato in pensione mi sono chiesto: “E ora che faccio?” Stavo per andare ad un Safari in Kenya e invece, in occasione di una gita a Siracusa per una gara, i miei amici mi hanno proposto di andare a fare la maratona di New York.

È stato un appuntamento importante che ha sancito un amore, quello per la corsa, nato a Senigallia in provincia di Ancona quando in occasione di un’adunata un ufficiale chiese: “Chi di voi ha mai corso?” Io, pur non avendo mai provato questa esperienza, mi sono fatto avanti spinto dalla curiosità e con volontà e spirito di sacrificio iniziai con gradualità a familiarizzare con l’atletica». Diventata, ora, il suo pane quotidiano: «Sei mesi dopo, siamo a metà degli anni Cinquanta, ero già in pista per la prima gara sui dieci chilometri. Poi mi sono fermato – prosegue nonno Ciccio, in possesso di un’agenda piena di appuntamenti sportivi – anche perché ero appassionato di calcio (ha giocato come portiere nell’Igea Virtus collezionando tre presenze in serie C nel 1949/50, ndr) ma successivamente, grazie agli input che mi ha dato l’allora colonnello Mimmo Trozzi, ho ripreso il filo che avevo interrotto creando nuovamente le premesse per una pratica costante in termini di corsa e allenamenti».

Antonio La Rosa

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