Da Bergamo a Catania passando da Taormina. Tre giorni in Sicilia per trascorrere il fine settimana con la propria famiglia, per poi concludere la vacanza tornando a casa senza bagagli. È la disavventura vissuta da Sara e dalla sua famiglia, che da Bergamo hanno scelto la città alle pendici dell’Etna per uscire dalla routine quotidiana e concedersi una vacanza. Una disavventura, questa, che sta facendo il giro dei social. «In occasione del compleanno di mia suocera, abbiamo deciso di trascorrere un fine settimana a Catania perché è tra le mete meno care e perché la Sicilia è bellissima», racconta Sara al nostro giornale. L’idea piace a tutti, e si procede alla prenotazione. Arrivo: sabato 14 maggio. Partenza: lunedì 16. Il sabato e la domenica passano in fretta tra passeggiate in centro e la visita a Taormina. «Due città che ci sono piaciute tantissimo – commenta la giovane turista -, si respira cordialità dagli alberghi fino ai ristoranti».
Poco prima che il soggiorno si concluda, non rimane che organizzare la mattina in funzione del volo di ritorno per Bergamo, previsto intorno alle 17. Così Sara e la sua famiglia decidono di trascorrere qualche ora al mare. «Abbiamo dato un’occhiata su Maps per capire quali spiagge fossero facilmente raggiungibili e il più vicino possibile all’aeroporto – spiega Sara – e abbiamo scelto la spiaggia libera numero due alla Playa». Raggiunta la meta con un’auto a noleggio, parcheggiano lungo viale Kennedy e si dirigono verso la battigia. «Che, in realtà, ci è anche piaciuta – ammette Sara -, era abbastanza pulita». Trascorsa un’ora, arriva il momento di raggiungere l’autovettura per dirigersi all’aerostazione e tornare a casa. «Ma arrivati alla macchina – racconta – quando abbiamo aperto il cofano per cambiarci, abbiamo pensato che non fosse neanche la nostra». Sì, perché il portabagagli dell’auto era stato completamente svuotato di tutte le valigie.
«Ci abbiamo messo un po’ per realizzare che ci avessero svaligiato – ammette -, fortunatamente avevamo portato con noi soldi e documenti, perché hanno preso tutto ciò che avevamo lasciato». Tra questi c’erano due trolley, uno zaino da montagna e un paio di borse, alcuni souvenir e un giubbotto di jeans. «Cose, comunque, di poco valore – commenta Sara -, ma hanno rubato anche un tablet e degli occhiali da sole di una nota marca». Proprio allora la vacanza ha un epilogo dal sapore amaro. «In un primo momento il nostro umore era a terra, eravamo arrabbiati, delusi e amareggiati – confessa Sara -, poi però abbiamo deciso di prenderla a ridere, anche perché fortunatamente, non ci hanno rubato i documenti, altrimenti non potevamo partire». A un giorno dal ritorno a Bergamo, Sara ormai ci ride su e decide di vedere il bicchiere mezzo pieno. «Di certo non ci aspettavamo che potesse succedere proprio a noi – conclude – ma può capitare ovunque, anche a Bergamo». In alcuni posti, però, forse capita più che in altri.
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