I fatti separati dalle opinioni.
La crisi di risultati del Palermo è evidente: i rosanero hanno perso a Torino per 2-1 nella sesta giornata di campionato rimediando la terza sconfitta consecutiva. L’analisi, però, non può prescindere da un aspetto importante: ci sono sconfitte e sconfitte. Se mercoledì sera contro il Sassuolo la formazione di Iachini aveva meritato il ko alla luce di una prova sotto tono, oggi il verdetto del campo non rispecchia l’andamento della gara. E’ chiaro che qualcosa non funziona e che urgono immediati correttivi per invertire il trend ma , all’Olimpico, il Palermo ha comunque dimostrato di essere una squadra viva e con delle risorse anche caratteriali dalle quali prendere spunto per provare a risalire la china. E’ un momento no e diversi ostacoli hanno vanificato il tentativo del Palermo di interrompere la striscia negativa: prodezze dell’avversario (bellissimo il gol di Baselli ad inizio ripresa), errori individuali (nell’arco della gara non sono arrivati in area di rigore cross decenti dalle corsie esterne) e la componente sfortuna (Trajkovski e Struna hanno colpito due legni che gridano ancora vendetta) hanno creato un mix con effetti nocivi. E adesso? In passato, a Palermo, tre sconfitte di fila sono state pagate a caro prezzo dagli allenatori ma, nonostante l’amarezza e la delusione, osservando il risultato maturato sul campo del Torino non sembrano esserci i presupposti per un ribaltone in panchina. Un primo tempo con dei segnali confortanti e la reazione della squadra sotto di due gol nella ripresa dovrebbero rappresentare un’ancora di salvataggio per il tecnico chiamato, però, a trovare i rimedi necessari per tornare subito in carreggiata.
E’ un Palermo “spuntato” quello che ha proposto Iachini dal primo minuto. Il tecnico ha tenuto inizialmente in panchina Gilardino optando, nell’ambito di un 3-4-2-1, per un assetto con due trequartisti (Vazquez e Trajkovski) e un “finto” centravanti come Quaison chiamato a fare la cerniera tra centrocampo e fronte d’attacco. Chiaro l’obiettivo di Iachini: tenere tutti sulla corda e provare con tre uomini offensivi di movimento a scompaginare i piani difensivi del Toro senza concedere punti di riferimento. E’ in pratica la stessa strategia pianificata in occasione della gara esterna contro l’Udinese alla seconda giornata. Una mossa che, nonostante la sofferenza della squadra, aveva contribuito comunque al successo finale. Le premesse, numeri alla mano, sembravano incoraggianti e il campo, a prescindere dall’evoluzione del match, ha dato comunque ragione a Iachini. Soprattutto per la fiducia concessa a Trajkovski, uno dei più brillanti della squadra e vicino al gol al 40’ del primo tempo con un calcio di punizione da fuori area che ha timbrato in pieno l’incrocio dei pali. Sarà anche una frase fatta ma corrisponde alla verità:
le partite molto spesso sono decise dagli episodi e infatti, dopo cinque minuti dal legno colpito dal macedone, è il Torino a punire la compagine di Iachini. Il gol, piuttosto fortuito, è in realtà un’autorete di Gonzalez che, anticipando il tap-in di Maxi Lopez, devia il pallone alle spalle di Sorrentino su un rasoterra dall’out sinistro di Molinaro. Un gol-beffa per gli ospiti che, al netto di qualche tentativo di Quagliarella, per tutta la prima frazione di gioco non avevano corso seri pericoli dando l’impressione di controllare la partita con una certa tranquillità.
E quando la ruota non gira è dura cambiarne la direzione: il secondo tempo si è aperto per il Palermo esattamente come erano finiti i primi 45 minuti.
L’anello di congiunzione è il gol del Torino: il 2-0 porta la firma di Baselli che, su un lancio di Maxi Lopez, pesca il jolly con una splendida conclusione di destro al volo. L’eurogol del centrocampista granata avrebbe potuto dare una mazzata psicologica agli uomini di Iachini che, invece, sono rimasti in partita in virtù di due circostanze favorevoli: l’espulsione di Molinaro per doppio cartellino giallo e il gol dell’1-2 realizzato al 26’ da Gonzalez con un colpo di testa su cross di Vazquez. I rosa hanno tenuto in bilico il risultato fino alla fine ma, pur avendo messo alle corde i padroni di casa (rimasti in nove uomini per l’espulsione del neoentrato Obi autore di un fallo molto brutto su Vazquez), non sono riusciti ad acciuffare in extremis un pari che avrebbero meritato. Non hanno sortito effetti i cambi in corsa di Iachini che, nel secondo tempo, ha provato a cambiare il copione della gara dando maggiore peso offensivo con gli inserimenti di Gilardino (al 6’) e del baby La Gumina nella porzione finale dell’incontro.
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