Cobas/Cub chiedono il ritiro del bando “Prometeo”

RISCONTRATE VIOLAZIONI DI LEGGE E DEL CCNL VIGENTE DA PARTE DEL GOVERNO E DELL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE. L’ANALISI CRITICA ED IL GIUDIZIO NEGATIVO DEL SINDACATO DI BASE.

Proseguono le polemiche nel settore della formazione professionale. Chiesto l’annullamento del bando “Prometeo” pubblicato dal Ciapi di Priolo per il reclutamento di mille e 415 lavoratori. Ad avanzare la richiesta di annullato del bando i sindacati di base Cobas e Cub della Formazione professionale. in una nota indirizzata all’assessore Scilabra ed alla dottoressa Corsello chiesta anche l’istituzione di un tavolo tecnico aperto a tutte le rappresentanze dei lavoratori per individuare le giuste procedure atte a garantire la salvaguardia occupazionale, partendo dall’applicazione della normativa vigente, e da quanto previsto dal Contratto collettivo di lavoro della categoria. Un Avviso concepito per il reclutamento principalmente dei lavoratori dipendenti degli enti non più accreditati che non garantisce, a giudizio del sindacato, in alcun modo l’accesso prioritario.

Secondo il sindacato di base, il bando, pensato a garanzia dei lavoratori licenziati, in esubero o in servizio presso enti revocati, non garantirebbe equamente tutti i lavoratori che continuano a rischiare il proprio posto di lavoro. Inoltre, lederebbe anche la legittima aspettativa degli allievi che intendono concludere un percorso formativo già intrapreso nella precedente annualità o iniziare un nuovo percorso nell’anno 2014. Ed ancora, il bando non introdurrebbe alcun miglioramento dell’efficienza delle attività formative in Sicilia, anzi rappresenterebbe un servizio estremamente forzato, precario e sempre più povero di capacità progettuali e organizzative.

Analisi spietata quella del Cobas/Cub sull’operato dell’amministrazione regionale che farebbe acqua da tutte le parti come descritto nell’approfondimento sul contenuto dell’Avviso pubblico Prometeo. Il Ciapi pare assumere sempre più il ruolo di “braccio armato” della politica profusa dagli assessori alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, e al Lavoro, Ester Bonafede.

Nello specifico, il sindacato rimarca la violazione delle norme regionali a disciplina del settore e del Ccnl. Riportiamo il passo sull’argomento.
“In merito al Bando Ciapi Prometeo pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (Gurs) del 27 dicembre 2013, i lavoratori Cub e Cobas Scuola Formazione Professionale, non comprendendo le motivazioni per cui sono state disattese le normative regionali in materia di formazione professionale (L.R. 24 del 6 marzo 1976; L.R. 12 del 22 aprile 1987; IV comma dell’articolo 16 della L.R. 27 del 16 maggio 1991; articolo 2 della L.R. 25 del 1 settembre 1993; articolo 2 della L.R. 31 del 7 maggio 1996) e il Contratto collettivo di lavoro vigente.
Nella nota il sindacato elenca le criticità che emergerebbero dall’analisi del citato bando. Ripercorriamo il ragionamento.
A giudizio di Cobas e Cub, “l’Albo regionale degli operatori della formazione professionale siciliana ai sensi della circolare 1 del 15 maggio 2013, a cui il bando del Ciapi fa riferimento, è un albo provvisorio poichè non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ancora suscettibile di modifiche o rettifiche che andrebbero effettuate, così come l’Assessorato afferma, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gurs. La selezione di conseguenza si fonderà su dati che non sono ancora stati ufficializzati.
Nel bando non sono previsti tutti i livelli contrattuali e le figure professionali previste dal Ccnl di categoria. Di conseguenza si rileva una disparità di trattamento per i lavoratori interessati al progetto Prometeo non garantendo la tipologia del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, il livello economico acquisto e l’appartenenza alle declaratorie contrattuali

Con la delibera di Giunta 374 del 12 dicembre 2013 viene individuato il Ciapi di Priolo come unica soluzione praticabile e percorribile per garantire l’offerta formativa nel territorio siciliano per l’anno 2013/2014, assegnando € 33300000,00 per svolgere attività formative ambito Forgio e Fas e € 1,700000,00 ambito Fp (attività che avrebbero dovuto svolgere gli Enti che per varie motivazioni l’Assessorato ha ritenuto inaffidabili). Ma come potrà l’Ente Ciapi organizzare e concludere tutte queste attività formative in soli 7 mesi? Con quali attrezzature e in quali locali, a norma e provvisti di idoneità, verranno svolti gli interventi formativi?

Nel bando è espressamente indicato di concorrere per una sola figura professionale, prevedendo la collocazione di mille e 415 operatori; cosa succederà se, verosimilmente, ci sarà un eccesso di domande relative ad un profilo professionale e carenza invece per un altro? I lavoratori in eccesso rimarranno fuori e i profili professionali rimarranno scoperti? Che fine faranno i lavoratori in esubero per quel profilo professionale?

La valutazione dei titoli che concorrono a formare le graduatorie è assolutamente discutibile in quanto l’anzianità di servizio nel livello per il quale si concorre è valida per un massimo di 15 punti per attività svolte nel profilo professionale per il quale si concorre (di fatto valgono soltanto 8 anni e 4 mesi di anzianità)e per un massimo di 5 punti per servizi prestati con una qualifica immediatamente inferiore ( sono validi soltanto 4 anni e due mesi). In questo modo vengono penalizzati di fatto i lavoratori più anziani e quindi con maggiore esperienza professionale.

Inoltre, appare paradossale la sperequazione fra i titoli di studio. Il sindacato di base rimarca come il diploma di scuola media di secondo grado preveda punteggio massimo 48 mentre la laurea magistrale punteggio massimo 6. Ancora una volta a pagare sarebbero i lavoratori più qualificati che subirebbero una sonora penalizzazione.
L’avviso Prometeo è il simbolo del fallimento del Governo regionale in sede di programmazione di strumenti di contrasto all’emergenza sociale iniziata con il bando Spartacus. Eppure ancora in certi ambienti resiste la credibilità degli attori posti al governo della Formazione professionale in Sicilia. Chissà perché.


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