Chi sarà il nuovo Papa? Al via le scommesse dei bookmakers in tutto il mondo

Anche se le dimissioni del Papa verranno formalizzate il 28 febbraio, è già iniziata la ‘febbre dei bookmakers’, cioè le raccolta delle scommesse su chi andrà a sedersi sul Soglio di Pietro al posto di Benedetto XVI. E, naturalmente, le scommesse su nome del nuovo Papa. Già l’altro ieri, poche ore dopo l’annuncio delle dimissioni, come raccontano i bene informati, sarebbe iniziata una vorticosa raccolta delle puntate.

Gli allibratori, ovviamente, prima di dare in ‘pasto’ le quote ai giocatori, che a quanto pare sono tantissimi, di tutte le parti del mondo, con in testa gli inglesi (che, com’è noto, scommettono su tutto) e gli americani, si sono documentati. Chiamando i propri esperti a ricostruire, passo dopo passo, il ‘giallo’ delle dimissioni di Papa Ratzinger. Partendo, ovviamente, dall’ormai celebre lettera dell’Arcivescono di Palermo, Cardinale Paolo Romeo. (a sinistra, foto tratta da freeforumzone..leonardo.it)

Correva l’anno di grazia 2011 ed a profetizzare quello che, in parte, sta accadendo in questi giorni era il già citato Arcivescovo di Palermo, Cardinale Romeo dal lontano oriente. Noi, allora, avevamo già scritto su tale profezia http://www.giovannalivreri.it/ma-il-papa-puo-dimettersi/)

Comunque continua ad impressionare la circostanza per cui, a dimissioni preannunciate ed avvenute, il Cardinale Romeo aveva visto giusto. Certo, non c’è stato l’ipotizzato complotto per ucciderlo come si leggeva in quella lettera, peraltro molto contestata, ma fa comunque pensare come l’informazione fosse già dominio dei porporati e le coincidenze che esistono con le rivelazioni del Cardinale Romeo.

Basta tornare indietro di un anno e rotti per capire che nelle stanze del Vaticano, in qualche modo, per lo meno dal settembre 2011 (da insider informatissimo), in coincidenza con la salita al Quirinale del Professore Mario Monti per la formazione del Governo ‘tecnico’, il cui giuramento avverrà il successivo novembre 2011, era già noto che Benedetto XVI si sarebbe dimesso da Papa. O che comunque, all’interno del Vaticano, stava succedendo qualcosa di particolare intorno al Pontefice e ai possibili, preferibili, suoi successori.

Il progetto di sostituzione del capo della Chiesa è già arrivato al momento del cambio della guardia, per fortuna senza scioccanti eliminazioni fisiche, a cui per altro la Chiesa non sarebbe nuova; ma pensionando l’ex Papa Benedetto XVI (http://www.giovannalivreri.it/papa-ratzinger-scende-dalla-croce-e-consegna-la-mitria-di-giovanna-livreri, http://www.linksicilia.it/2013/02/dimissioni-del-papa-i-retroscena-sullo-sfondo-lombra-del-bilderberg/) e rinchiudendolo in un convento (venendo così sottoposto al controllo discreto ma fermo di segretari e badanti) dove possa attendere di spegnersi con calma, forse potendo scrivere ancora, anche se tale interferenza intellettuale e di pensiero non sarebbe conveniente per il suo successore. E quindi anche la fine del buon pastore pensionato è già scritta.

L’intrigo, già nel dicembre del 2011 (data della nota alla segreteria vaticana del Cardinale Colombiano) era stato prospettato come molto avanzato e più pesante: ci sarebbe stato nei mesi a venire un complotto per eliminare fisicamente il Papa. Forse, però, le parole di Romeo erano state enfatizzate dal turbato Cardinale colombiano Darío Castrillón Hoyos? Forse semplicemente il Cardinale si riferiva alle pressioni interne alla Chiesa per “fare fuori” o “mettere da parte” Benedetto XVI.

L’appunto, meglio dire il “pizzino”, è anonimo e come detto reca la data del 30 dicembre del 2011, e fu consegnato dal Cardinale colombiano alla segreteria di Stato e al segretario del Papa nei primi giorni di gennaio del 2012, con il suggerimento di effettuare indagini accurate per comprendere esattamente cosa abbia fatto e con chi abbia parlato l’arcivescovo Romeo in Cina per sapere, già nel novembre del 2011, con tale precisione ed accuratezza che il Papa sarebbe stato messo fuori gioco. (a sinistra, il Vaticano, foto tratta da formiche.net)

Secondo la ricostruzione contenuta nell’ appunto dell’arcivescovo Romeo, sarebbe stato proprio Monsignore Angelo Scola, arcivescovo di Milano, il successore in pectore già designato da Papa Ratzinger (anche se, oggi, i bookmakers non lo danni tra i favoriti). L’appunto inizia con un lungo ‘oggetto’ in neretto: “Viaggio del Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, a Pechino a novembre 2011. Durante i suoi colloqui in Cina, il Cardinale Romeo ha profetizzato la morte di Papa Benedetto XVI entro i prossimi 12 mesi. Le dichiarazioni del Cardinale sono state esposte, da persona probabilmente informata di un serio complotto delittuoso, con tale sicurezza e fermezza, che i suoi interlocutori in Cina hanno pensato, con spavento, che sia in programma un attentato contro il Santo Padre”.

Per accreditare la veridicità dei fatti riportati il documento maliziosamente chiosa: “Il Cardinale Romeo si sentiva al sicuro e non poteva immaginare che le dichiarazioni fatte in questo giro di colloqui segreti potessero essere trasmesse da terzi al Vaticano”. Infine l’appunto chiude con la profezia della successione a Ratzinger: “Altrettanto sicuro di sé, Romeo ha profetizzato che, già adesso sarebbe certo, benché ancora segreto, che il successore di Benedetto XVI sarà in ogni caso un candidato di origine italiana. Come descritto prima, il Cardinale Romeo ha sottolineato che, dopo il decesso di Papa Benedetto XVI, il Cardinale Scola verrà eletto Papa. Anche Scola avrebbe importanti nemici in Vaticano”.

Raggiunto telefonicamente, padre Fabrizio Moscato, segretario dell’arcivescovo di Palermo, già preso d’assalto dai cronisti di tutto il Paese, smentisce nettamente le indiscrezioni uscite nel corso del 2012 affermando che non gli sembra il momento di fare “pettegolezzi”.

Ma l’insistenza del volere sapere chi succederà al soglio di Pietro c’è, perché è li che si gioca tutta la partita per i prossimi scenari mondiali, molto ma molto terreni. Ed è sull’elezione del nuovo Papa che gli allibratori si accingono, nei prossimi giorni, a raccogliere un volume di gioco che si annuncia impressionante.

Sarà ancora Angelo Scola il successore già indicato da Benedetto XVI ? Ovvero Il Cardinale Monsignore Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana ed arcivescovo metropolita di Genova, indicato in queste ore come l’uomo gradito dal Fmi (Fondo monetario internazionale) e vicino all’asse politica Monti-Bersani che si accingerebbe a governare l’Italia?

Arriviamo, così, alle ‘quote’, cioè alla remunerazione delle possibili vincite per chi indovinerà chi sarà il nuovo Papa e anche sul nome che sceglierà.

Sulla provenienza nazionale, secondo dati ufficiali dell’agenzia Paddy Power, viene riferito che la “battaglia” è tra Italia e Africa (il Papa Niger della profezia), date rispettivamente a 2,75 e 3,00 dai quotisti. Un testa a testa che trova conferma anche nella lista dei nomi: il Cardinale nigeriano Francis Arinze (da Agipronews) è la prima scelta a 2,90, seguito a 3,25 dal ghanese Peter Turkson e dal Cardinale canadese Marc Ouellet (6,00). Il primo italiano invece è l’arcivescovo Angelo Scola a 8,00, seguito dal Cardinale Tarcisio Bertone a 13,00 e dal Cardinale Angelo Bagnasco a 14,00.

Si punta anche sul nome del prossimo Pontefice: Pietro è avanti a 5,00, Pio segue a 6,00, Giovanni Paolo e Giovanni sono a 7,00, mentre un altro Benedetto si gioca a 9,00.

Al di là delle agenzie di scommesse inglesi ed americane, nella Città Eterna i papalini hanno una loro certezza. Tutti dentro le sante mura concordano sulla nazionalità: il nuovo Papa sarà Italiano. 

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