Catania, il ‘caso’ Adriana Miliere, la dirigente della Polizia trasferita. ‘Punita’ perché soccorreva i cani randagi o perché indagava sui centri commerciali?

IN CITTA’ SONO IN TANTI AD ESSERSI SCHIERATI CON LA POLIZIOTTA. A COMINCIARE DAL SENATORE DEL MOVIMENTO 5 STELLE MARIO MICHELE GIARRUSSO

A Catania, da oltre una settimana, è uno degli argomenti del giorno. Parliamo del trasferimento – che sa tanto di rimozione – del vice Questore Adriana Muliere, dirigente del Commissariato di Nesima, in via Manzoni. Un trasferimento strano, e per certi versi inspiegabile. Una ‘punizione’ legata, a quanto pare, ad un difficile “rapporto fiduciario” della dottoressa Muliere con l’attuale Questore.

Perché questo trasferimento e, addirittura, come leggiamo su Sud Press-giornalismo d’inchiesta, demansionamento? Una spiegazione arriva da una manifestazione andata in scena stamattina, a Catania, in Piazza Università. A sfilare in favore della dottoressa Muliere, poliziotti e i protagonisti di una decina di associazioni animaliste.

Già, gli animali. Perché alla dirigente della Polizia di Stato, considerata da tutti efficiente e molto attaccata al proprio lavoro, è stato contestato di aver dato ospitalità, nei locali del Commissariato, a un gruppo di di cani randagi, ai quali la dirigente avrebbe dato ricovero e cibo.

Quale possa essere il ‘reato’ commesso dalla dottoressa Muliere è difficile da capire. Se non altro perché i cani randagi – e questo è universalmente noto – possono diventare pericolosi quando sono affamati. Sfamarli e ospitarli, oltre che un atto di grande sensibilità verso gli animali – cosa che fa onore alla dirigente della Polizia di Stato – è anche un atto che riduce gli eventuali pericoli per i cittadini.

Invece, stando alle cronache, il Questore di Catania si sarebbe precipitato in forze al Commissariato di Nesima per rimproverare alla vice Questore di aver assistito i cani. Facendo poi scattare il trasferimento punitivo.

I fatti non sono passati inosservati. Anzi. I primi a difendere la dirigente di Polizia sono stati proprio i colleghi. Quindi i sindacati, le associazioni che si occupano di tutela degli animali e la gente comune. E il Movimento 5 Stelle.

L’Ugl ha preso una posizione molto dura nei confronti del Questore. Lasciando trapelare l’ipotesi che dietro il trasferimento della dottoressa Miliere ci potrebbe essere altro. Cosa? Il segretario nazionale dell’Ugl Polizia di Stato, Valter Mazzetti va giù duro: “Chiediamo al Capo della Polizia, Alessandro Pansa, di fare chiarezza sul comportamento tenuto del questore di Catania, Salvatore Longo e dal vicario Giovanni Signer nei confronti della dirigente del Commissariato Nesima, culminato con uno strano trasferimento d’ufficio”.

Mazzetti, leggiamo su Sud Press, definisce “farsesco” l’eccessivo dispiegamento di forze messo in campo dal questore per effettuare il blitz, ma risulta essere di inaudita gravità l’estremo disinteresse che il Questore Longo ha mostrato, per le ricadute negative che certamente produrrà, su una serie di delicatissime indagini che proprio quel dirigente, unitamente al suo personale, stava conducendo in settori che coinvolgono la sanità e il ciclo dei rifiuti”.

Accuse molto dure, quelle formulate dall’Ugl Polizia. Già è discutibile prendersela con un dirigente di Polizia che tutela gli animali. Ma lo scenario diventa decisamente ‘indigeribile’ se nella storia entrano altri fatti.

Sembra che del ‘caso’ Muliare si stia interessando direttamente Roma. La prossima settimana due o forse tre dirigenti del ruolo Prefettizio dovrebbero arrivare a Catania per fare luce su una vicenda che, lo ripetiamo, da qualunque parte la si guardi, appare quanto meno strana.

Intanto sono già arrivate tante attestazioni di solidarietà alla dottoressa Muliere. A cominciare da quella del Senatore Mario Michele Giarrusso del Movimento 5 Stelle (nella foto a destra tratta da ilfattoquotidiano.it), che ha già presentato un’interrogazione molto letta sulla rete.

“Bisogna chiarire il fatto concreto della rimozione – ha dichiarato il parlamentare nazionale -. C’è sproporzione tra i mezzi impiegati e gli obiettivi che si volevano raggiungere, ciò mi induce a pensare il peggio – dichiara il Senatore Giarrusso – ovvero che ci siano obiettivi, perseguiti con questa azione non dichiarati perché non dichiarabili”.

“Noi come M5S – ha aggiunto Giarrusso – speriamo di approfondire nelle prossime settimane la vicenda in commissione parlamentare antimafia, se si riesce a costituire, per capire di cosa si stesse occupando la dirigente, e capire, anche, se vi possano essere corto circuiti tra l’attività investigativa e settori di questa città conniventi con settori criminali e della politica malata”.

Il senatore grillino è deciso ad andare fino in fondo. “Catania – ha precisato il senatore grillino – ha la più alta densità europea di centri commerciali. Dietro questi ingenti, enormi investimenti di capitali è legittimo sospettare operazioni di riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Non è possibile che per riciclare capitali illeciti si distrugga il tessuto commerciale di una città devastandolo con questa follia”.

“I centri commerciali – ha denunciato Giarrusso – hanno quasi deportato i piccoli imprenditori. Infatti le società proprietarie dei centri commerciali li hanno declassati a dipendenti degli stessi centri. Ciò è intollerabile – conclude il Senatore Giarrusso – ed è frutto della cattiva politica che ha gestito questa città in maniera clientelare e mafiosa. Non si possono rilasciare tutte queste autorizzazioni. Dodici centri commerciali esistenti a Catania non ci sono nemmeno a Milano che ha quattro milioni e mezzo di abitanti, mentre Catania meno di trecentomila”.

 

Redazione

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