Scelto da facebook/ qualche riflessione sulla giustizia nel nostro paese
Caso dell’Utri e ‘Trattativa’ Stato-mafia: due pesi e due misure
SCELTO DA FACEBOOK/ QUALCHE RIFLESSIONE SULLA GIUSTIZIA NEL NOSTRO PAESE
di Pietro Ancona
Ho una antipatia politica ed umana per Marcello Dell’Utri invincibile e credo che come tanti politici palermitani ha avuto frequentazioni con la mafia. Non credo che sia mai stato uno stinco di santo e come cittadino non posso che essere contento del fatto che personaggi come lui spariscono dai primi piani della politica italiana, anche se il clamore massmediatico mi pare telecomandato dai nuovi padroni del vapore.
Anche l’uomo di fiducia di Renzi in Sicilia, Davide Faraone, è stato accusato recentemente di avere avuto rapporti o voti da mafiosi palermitani, ma non è successo niente. Non ci sono indagini in corso.
Debbo dire che quanto sta succedendo pone gravi problemi allo Stato di Diritto che non prevede un interventismo così serrato della magistratura.
Se non gli ritirano il passaporto perché non possono farlo, come possono emettere un mandato di cattura? Perché ci dicono che da mesi era seguito da uno zerozerosette? La Cassazione dopo questo mandato di cattura emetterà una sentenza in un ambiente sereno o inquinato dalle ondate sollevate dalla caccia al fuggiasco?
Gli si rimprovera di avere messo Mangano nella villa di Berlusconi per proteggerlo dalla mafia. Rimprovero giusto! Ma che cosa ha di diverso dalla trattativa Stato-Mafia della quale si diceva che era utile per salvare la vita ad alcuni eminenti uomini della DC come Mannino?
Perché non si fa luce su tutto e si concentra la luce dei fari soltanto su coloro che sono già stati bruciati?
La Cassazione potrà mai assolverlo dopo quello che sta accadendo? Nel caso lo assolvesse, come la mettiamo con le manette che gli sono state messe ai polsi?