Carica ed entusiasmo al servizio dei rosa Tedino: «Orgoglioso di essere di nuovo qui»

A Sappada, località del Friuli in cui il Palermo ha iniziato la preparazione estiva inaugurata oggi da una doppia seduta, è scattato ufficialmente il Tedino-bis. Era già sotto contratto – e questo è un fattore non secondario in un momento delicato come quello che sta vivendo il club – ma, in linea generale, l’ex allenatore del Pordenone è stato richiamato da Zamparini sulla panchina rosanero perché ritenuto all’altezza della situazione e perfettamente compatibile con il nuovo progetto basato prevalentemente sulla valorizzazione di diversi giovani. «Noi come staff siamo molto orgogliosi di potere lavorare nuovamente con il Palermo» ha ammesso al termine del primo allenamento giornaliero il tecnico friulano pronto a ripartire dopo l’esonero avvenuto lo scorso 28 aprile il giorno dopo la sconfitta per 3-0 a Venezia. «Siamo spinti da uno spirito che non chiamerei di rivalsa ma certamente dalla voglia di fare le cose in maniera professionale in un ambiente che in dieci mesi ci ha trattato in modo straordinario e alle dipendenze di una proprietà con la quale c’è voglia di costruire qualcosa di importante. E anche la voglia di essere utili all’ambiente ci ha spinti a tornare».

L’aspetto motivazionale può essere una delle chiavi vincenti del nuovo corso targato Tedino: «Non sono di nuovo qui perché avevo un contratto ma perché ci siamo confrontati con la società con cui ci sono idee condivise. Non sono tornato perché mi va o perché ho un hobby particolare ma perché credo che la rifondazione della squadra possa essere un obiettivo sul quale, peraltro, mi sento molto preparato». Un obiettivo che necessita di una totale sintonia tra squadra e corpo tecnico: «Io e il mio staff siamo a totale disposizione e siamo qui per dare un contributo importante con il nostro lavoro ma, nello stesso tempo, anche i giocatori devono dare il massimo e dimostrare la loro professionalità al cento per cento. Sia in campo che fuori. Nestorovski e Struna? In occasione di questi ritiri possono capitare dei ritardi ma è chiaro che sarebbe meglio se tutti arrivassero allo stesso orario. In ogni caso, non c’è il rischio di creare un malumore all’interno del gruppo».

La sintonia con la dirigenza è già un buon punto di partenza. Una base sulla quale impostare un certo tipo di lavoro: «Il mio compito è quello di dare il cento per cento e lo stesso vale per i giocatori fin quando sono qui e indossano questa maglia. Del mercato si occupa il direttore Foschi con il quale sono in contatto ogni giorno e con il quale ho delle idee da portare avanti con serenità e con l’obiettivo di costruire un Palermo che possa essere divertente e vincente. Quanto tempo occorre per realizzare questo progetto? Non si può essere pronti alla prima giornata ma nella prossima stagione di bello c’è il fatto che il mercato finisce prima dell’inizio del campionato e, di conseguenza, c’è più tempo per potere pianificare il lavoro in anticipo. Ai playoff ho tifato tantissimo per il Palermo – ha ammesso – ho tifato di più rispetto alla stagione regolare e volevo che salisse il Palermo perché lo meritava. Nel doppio confronto con il Venezia (in semifinale, ndr) non c’è stata partita e contro il Frosinone, nella finale di andata, penso che i rosanero meritassero di vincere con un risultato molto più rotondo».

Tedino insiste sul concetto di gruppo: «Giocatore più bravo? A calcio si gioca in undici. Non me la sento di dire chi è il più bravo. L’anno scorso Rispoli, Jajalo, i polacchi e Rajkovic hanno fatto bene ma anche Struna da centrale ha fatto un campionato importante. Molti giocatori sono migliorati. La Gumina e Coronado, ad esempio, hanno fatto molto bene». E a proposito di Coronado, il brasiliano avrà a disposizione un paio di giorni per riflettere sul suo futuro. Se dovesse andare via, il suo alter ego in termini anche di collocazione tattica potrebbe essere Lo Faso, talento ancora alla ricerca della definitiva consacrazione: «Mi aspetto che faccia un salto di qualità nella dedizione al lavoro – ha spiegato Tedino – ha potenzialità importanti. Il processo di La Gumina dimostra che chi si impegna in un certo modo poi arriva».

Antonio La Rosa

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