Calcio caos ad Aci Catena, la squadra ritorna a casa «Spesi circa 7mila euro per rendere agibile il campo»

Dopo il cedimento di una parte dello stadio comunale Nino Bottino l’Acicatena Calcio 1973 torna a casa, ma stavolta tra le mura dello stadio Polivalente, dove domenica alle 14.30 affronterà lo Sporting Viagrande. E se per la squadra biancorossa a livello sportivo questa stagione si sta rivelando ricca di successi, con il momentaneo primo posto nella classifica del girone C del campionato di Promozione, restano ancora gli strascichi delle polemiche dopo il crollo di un muro del Bottino, avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 ottobre scorsi. Fatto che aveva rinfocolato lo scontro tra i tifosi e l’amministrazione: quest’ultima accusata di inoperatività già prima del crollo.

L’Acicatena Calcio riabbraccia il Polivalente dopo averlo lasciato nel 2013, quando, a pochi anni dall’inaugurazione, il mega impianto venne chiuso per inagibilità. Adesso sarà possibile giocare ma la partita sarà disputata a porte chiuse: «Per poter ospitare il pubblico si dovrà attendere il parere della commissione di vigilanza, dopo i controlli necessari, che avverranno prossimamente», come spiega a MeridioNews il vicesindaco e assessore alle Infrastrutture Giovanni Pulvirenti.

Intanto la dirigenza si prepara in vista dei prossimi impegni, dopo aver affrontato diversi disagi: «Dal crollo del Nino Bottino abbiamo avuto tantissime problematiche, sia gestionali che sportive – sottolinea il patron Gaetano Giannetto -. Abbiamo dovuto cercare dei campi dove disputare le partite: questo non è stato facile, perché ovunque andavamo ci domandavano un sacco di soldi». Il dirigente ex Aci san Filippo, oggi alla guida della squadra nata questa estate da un nuovo progetto aggiunge: «Oltre alle spese, abbiamo dovuto fronteggiare anche le difficoltà di ambientamento dei giocatori – continua -, che sono stati costretti ad adeguarsi sia ai terreni di Aci Bonaccorsi che di Santa Venerina». Giannetto poi si concentra sullo stato momentaneo del Polivalente: «Abbiamo speso circa sette mila euro per rendere praticabile il terreno di gioco e cercare di comprare le nuove lampade per poterci allenare la sera – afferma -. Noi avevamo chiesto la gestione dell’impianto ma non ci è stata data la disponibilità. Non resta che attenerci agli orari che ci sono stati assegnati. A parte qualche consigliere comunale, in pochi ci hanno dato una mano».

Dal canto suo l’amministrazione dice di «avere lavorato molto per arrivare a mettere a disposizione in poco tempo il Polivalente, come da accordo con la società, e iniziare gli esami sul Bottino», come dichiara l’assessore Angelo Russo. Il componente della giunta guidata dal sindaco Nello Oliveri nei mesi scorsi è stato indicato dai tifosi come responsabile insieme al primo cittadino  del momento nero del calcio catenoto. A testimoniarlo è stato uno striscione di protesta che definiva «Oliveri regista e Russo attore». L’assessore con delega allo Sport al messaggio aveva risposto con una denuncia contro ignoti, fatta per tutelarsi «perché vittima di un clima d’odio». La denuncia rimane aperta, ma Russo non si sbilancia: «tocca a chi di dovere occuparsi di queste cose, io preferisco non parlarne».

Glissato l’argomento della denuncia, Russo parla invece dei lavori che «l’amministrazione ha dovuto condurre con i propri operai e a proprie spese al fine di rendere praticabile il Polivalente – afferma -. Fermo restando che ci sono ancora alcune migliorie da fare, c’è la concreta possibilità che Aci Catena rientri nel nuovo bando Sport e periferie che scade il prossimo 17 dicembre. Il settore Lavori pubblici ha già elaborato il progetto sulla riga di quello presentato già lo scorso anno, per cui ancora attendiamo risposta. Ci sarebbe da lavorare solo su una parte dell’impianto: questo sostanzioso finanziamento sarebbe una grande possibilità». Per quanto riguarda il Nino Bottino, anche in questo caso sarebbe ancora aperta la possibilità del finanziamento, per un progetto già esistente, dal valore di 500mila euro. «Ma prima dobbiamo fare degli esami geologici e geostatici, che già abbiamo commissionato – osserva -, che ci permetterebbero anche di accedere ad altri bandi. Dobbiamo accertarci che la struttura sia sana: per farlo abbiamo quindi commissionato noi stessi questi controlli, attingendo dal fondo di riserva del sindaco». Da alcuni controlli iniziali pare che il Nino Bottino presenti degli scavernamenti. Oltre a essere lo stadio comunale, il Bottino è anche un punto di raccolta in caso di emergenze. L’amministrazione quindi si era appellata alla Protezione Civile per gli esami e le riparazioni. «Speravamo che lo si prendessero carico della questione – continua -, ma finora ci hanno detto solo di interdire l’area. Abbiamo anche inserito il caso del Bottino tra i decreti di emergenza, ma per il momento non abbiamo avuto risposta».

Carmelo Lombardo

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