Blutec, impegno su cig per il 2019 e rilancio industriale Incontro al Mise, Fiom: «Promesse che vanno verificate»

Ieri incontro al Mise sullo stato di avanzamento della vertenza Blutec. A fine dicembre scadono gli ammortizzatori sociali e inoltre, preoccupa i sindacati il fatto che ancora non si siano concretizzate a Termini Imerese le promesse di rilancio industriale nell’area dello stabilimento ex Fiat. «Non siamo soddisfatti perché al di là delle cose prospettate finora da Blutec – afferma a Meridionews Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom Sicilia – ormai siamo al quarto anno dall’ingresso dell’azienda a Termini Imerese e ancora siamo pressoché fermi con le attività industriali. Si tratta di promesse che vanno verificate». Il tempo passa, ripercorre Mastrosimone, e ci sono da affrontare i problemi che riguardano i 692 lavoratori della Blutec ma anche la tutela dei 300 lavoratori dell’indotto.

Dopo le ripetute richieste della Fiom di verifica degli ammortizzatori sociali, alla presenza anche del ministero del Lavoro, «l’azienda ha confermato che presenterà la richiesta per la cassa integrazione straordinaria per tutto il 2019». Ma non tutti riceveranno le tutele: «Dal primo gennaio – continua il sindacalista – circa 60 lavoratori verranno messi fuori dalle tutele degli ammortizzatori sociali. Si tratta di due aziende che hanno lavorato per anni in questi stabilimenti. Questo naturalmente è un fatto negativo – aggiunge Mastrosimone – che naturalmente ci vedrà impegnati a mettere in campo delle iniziative per garantire questi lavoratori».

L’azienda ha presentato il progetto di rilancio del polo industriale a cui è collegato il piano occupazionale che prevede l’impiego di 692 lavoratori, attraverso un cronoprogramma. Ma è appunto indispensabile, in quest’ottica, la proroga degli ammortizzatori sociali. In particolare, riferiscono dal sindacato, la novità del piano industriale è l’assemblaggio e la produzione di macchine elettriche Lsev tramite l’accordo con un nuovo player, il cinese Jac. L’intesa potrebbe portare a una produzione già nel 2019 di circa 2mila veicoli, con una prevedibile crescita nei volumi entro il 2021 di oltre 21mila. Invece non è ancora confermato l’accordo commerciale per l’elettrificazione del Ducato, che occuperebbe 200 lavoratori. Slitterebbe inoltre di 3 mesi, alla fine del prossimo febbraio, l’avvio della produzione del Doblò elettrico prevista inizialmente per il 21 dicembre. Vanno avanti inoltre anche le iniziative industriali sulla moto per fornitura delle Poste Italiane e il veicolo per Garage Italia.

«Se al 31 dicembre del 2019 saranno rioccupati 692 lavoratori è ovvio che sarebbe veramente positivo – conclude Mastrosimone – perché aprirebbe uno spiraglio a una reindustrializzazione che dopo l’uscita della Fiat nel 2011, farà sì che lo stabilimento possa riaprire. Tra l’altro, considerato che in Blutec ci sono oltre 200 lavoratori che sono vicini alla pensione, tra lavori usuranti e pre-pensionamenti, questo ci potrebbe permettere, se i numeri fossero confermati, di dare spazio quasi a tutti i lavoratori ex Fiat e anche indotto». La perplessità restano però: «Di queste cose ne parliamo da anni e fino ad oggi non si sono concretizzate – aggiunge Mastrosimone -. Noi ci auguriamo il rinnovo degli ammortizzatori per tutti e poi che l’anno prossimo possa essere quello della svolta. È chiaro che tutto questo dipende anche dalla forza del governo nel rapporto con Fca perché quest’ultima ha un ruolo importante nell’assegnazione delle commesse per Termini Imerese». 

Preoccupazione al termine del vertice con il Mise è stata espressa anche dal sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta: «In primo luogo perché abbiamo richiesto che venisse presentata dall’azienda Blutec l’istanza per il rinnovo degli ammortizzatori sociali anche per il 2019. Su questo è stato assicurato dall’azienda che gli adempimenti consequenziali sarebbero stati definiti entro la giornata di ieri. Secondo punto, abbiamo sostenuto che sarebbe un errore ritenere chiusa la vertenza Termini Imerese. Occorre tenerla aperta al fine di trovare ulteriori manifestazioni di interesse, tra cui FCA che di fatto è stata la stessa che ha portato la Blutec a Termini Imerese. Ad oggi  secondo quanto presentato da Blutec «non si riuscirà a coprire tutta l’occupazione – ha concluso il primo cittadino -. Bisogna puntare su nuovi investitori nell’area industriale imerese, anche tenuto conto che i grandi finanziamenti messi a disposizione sia dal governo regionale sia dal governo nazionale».

Stefania Brusca

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