Da oggi Palermo avrà una sede del World Food Programme Italia, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di combattere la fame nel mondo e dà assistenza alle comunità colpite da conflitti e disastri naturali. Tra le prime iniziative del WFP c’è la cena di gala che si terrà il 15 dicembre alle 20, nella sede del Circolo Unione, a palazzo Florio, in piazza Principe di Camporeale. I proventi serviranno a sostenere le operazioni di emergenza umanitaria per le oltre 500mila persone in fuga dal Myanmar verso il Bangladesh, vittime di violenze e persecuzioni.
Entro febbraio il WFP dovrà raggiungere 1,2 milioni di persone che hanno bisogno di cibo per sopravvivere, per centrare l’obiettivo occorre raccogliere 80milioni di dollari. I finanziamenti, su base volontaria, possono provenire da aziende, istituzioni, governi e privati cittadini. «Il radicamento nelle città italiane favorisce la sensibilizzazione dell’opinione pubblica nella lotta alla fame – ha detto Vincenzo Sanasi D’Arpe, presidente del WFP Italia – e incrementa la raccolta fondi a sostegno del programma». Alla conferenza stampa di presentazione, dove sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco, Leoluca Orlando, Roberto Riccardi, responsabile della rete territoriale italiana e Tiziana dell’Orto, direttore generale del WFP Italia, sono stati lanciati gli hahtag #WFPItaliaPalermo e #IostoconWFP identificativi dell’evento. «Abbiamo bisogno di fondi ma anche di volontari – ha detto Riccardi – mi sento palermitano di adozione e iniziare da questa città il percorso che condurrà nel tempo il WFP Italia a essere presente nei capoluoghi di provincia è una grande gioia. Con 20 euro assicuriamo 100 pasti scolastici, con 75 euro è possibile garantire cibo per un mese ad almeno cinque persone. Piccole donazioni possono fare la differenza».
«Ho appreso dal sindaco che la comunità più numerosa a Palermo è proprio quella che proviene dal Bangladesh – ha detto Tiziana Dell’Orto – in questo siamo allineati con il nostro obiettivo in sostegno della comunità. Un mondo a fame zero significa lottare per sviluppare le economie locali e puntare all’istruzione e alla salute delle nuove generazioni e dunque ridurre la povertà. Ma ognuno deve fare la sua parte».
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