«Ryanair, Easyjet e gli altri vettori italiani low cost prenderanno il posto lasciato da Alitalia». Andrea Giuricin, professore di Finanza pubblica alluniversità Bicocca di Milano ed esperto del settore aereo, invita ad andare oltre le dichiarazioni disfattiste dei giorni successivi all’annuncio della compagnia di bandiera di tagliare le rotte tra il Sud e il Nord Italia, in particolare per la Sicilia. È il mercato, bellezza! Si potrebbe sintetizzare. Ed effettivamente la concorrenza nel trasporto aereo, dopo la liberalizzazione del settore, non manca. Prova ne è la velocità con cui le numerose rotte garantite dalla compagnia catanese Wind Jet siano stato sostituite da altre low cost. Secondo l’economista avverrà lo stesso anche con i vuoti lasciati da Alitalia. «Se non già nella stagione invernale imminente, sicuramente nella prossima estate avremo dei movimenti», spiega.
D’altronde, secondo Giuricin, Alitalia non fa altro che seguire un trend comune in tutto il mondo. «Le compagnie tradizionali non riescono a competere con le low cost per quanto riguarda i collegamenti diretti su un mercato nazionale», sottolinea. Per questo nei prossimi anni, dopo il matrimonio con Etihad, la compagnia di bandiera guarderà ai voli intercontinentali. «Si concentreranno sui voli a lungo raggio, questo non significa che si ridimensioneranno. Anzi, nel piano industriale fino al 2018 è previsto un incremento degli aerei e del numero di passeggeri». Solo che tutto passerà dall’hub di Roma Fiumicino. «Prendiamo ad esempio la tratta Roma-Barcellona – spiega Giuricin – coperta sia da Ryanair che da Easyjet, le low cost più importanti del mondo, lì Alitalia farà fatica a produrre utili, quindi sposterà la sua attenzione più in là, su rotte profittevoli».
Per il docente della Bicocca, tuttavia, non c’è e non c’è mai stata una volontà di punire il Meridione. «Basta dire che le stesse critiche che arrivano da Sud, provengono anche da Nord, in particolare da chi difende Milano Malpensa – precisa – La verità è che Alitalia è una compagnia privata e può fare le scelte che vuole, la colpa in realtà è della classe politica». Giuricin sottolinea i seri problemi del Sud nell’attrarre turisti. «Un vettore aereo non può aumentare il numero di voli o abbassare i prezzi se non c’è una domanda forte. E le coste della Sicilia, per esempio, in termini di afflussi turistici, fanno numeri infinitamente più piccoli rispetto a quelle spagnole, a partire dalla Costa del Sol».
Nel 1997 Alitalia trasportava 24 milioni di passeggeri su un totale di 53 milioni per l’intero mercato italiano, cioè quasi il 50 per cento. Oggi questa quota è scesa al 20 per cento ed è destinata ancora a diminuire.
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