È stato firmato l'accordo tra l'azienda e le sigle sindacali. Sono in totale 42 i dipendenti catanesi che potrebbero essere toccati dal provvedimento. Di questi, dieci al cantiere dell'ospedale di Librino. «I lavori non si bloccheranno», garantiscono i sindacati. E il direttore generale Paolo Cantaro dà il cronoprogramma
«A settembre apre il pronto soccorso del Policlinico» Cassa integrazione per lavoratori Tecnis al San Marco
Da una parte l’annuncio della tanto attesa apertura del pronto soccorso del Policlinico di via Santa Sofia, che dovrebbe avvenire a settembre. Dall’altra la notizia dell’avvio delle procedure per la cassa integrazione straordinaria per 42 dipendenti di Tecnis a Catania. Diciassette nella sede operativa di Tremestieri Etneo, quindici al cantiere della metropolitana delle tratte Cibali-Nesima-Galatea e dieci al cantiere dell’ospedale San Marco di Librino. Ed è quest’ultimo il dato che annuncia che quella della sanità nel capoluogo etneo sarà un’estate particolarmente calda: la ministra Beatrice Lorenzin dovrebbe tornare nel Catanese già la prossima settimana. In visita, pare, proprio nella struttura del quartiere alla periferia Sud di Catania, dove i lavori – seppure a rilento – procedono. Quello della cassa integrazione straordinaria in realtà dovrebbe essere un paracadute: una certezza che rassicuri i dipendenti, e non è detto che effettivamente venga richiesta. Oggi, alle 10, negli uffici del Lavoro di via Coviello dovrebbe essere firmato un documento gemello a quello che è stato siglato a Roma e poi si vedrà. L’importante è «che i lavori non si fermino, che il cantiere non si blocchi», dice Giovanni Pistorìo, segretario generale di Fillea Cgil.
«Un modo per mettere in sicurezza i lavoratori: il San Marco dovrà essere completato, con la sottoscrizione dell’accordo per la Cigs questo è garantito», interviene Nino Potenza della Feneal Uil. «Che sia chiaro: non ci saranno stop all’esecuzione dell’opera. Se non si completasse il San Marco salterebbero i piani sulla Sanità a livello regionale – continua Potenza – Non è una cosa possibile né permetteremo che accada». Secondo il direttore generale dell’azienda ospedaliera Policlinico-Vittorio Emanuele i lavori a Librino dovrebbero concludersi entro l’autunno. «Alla fine di ottobre – sostiene Cantaro – L’apertura potrà essere fatta dopo i collaudi». Chiaramente in mezzo c’è pure la questione dei posti di lavoro: il personale sanitario che andrà al San Marco dovrà essere assunto. «Aspettiamo l’approvazione delle piante organiche da parte della Regione – continua il direttore generale – I tempi dovrebbero essere molto rapidi. L’assessore Baldo Gucciardi ha detto che i concorsi potrebbero essere sbloccati già entro questo mese».
I condizionali, però, sono obbligatori. Anche nel caso del pronto soccorso di via Santa Sofia. Tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, l’assessorato regionale alla Sanità ha inviato alla direzione del Policlinico e a quella dell’ospedale Garibaldi una lettera per invitarli a coordinarsi. Il pronto soccorso di piazza Santa Maria di Gesù si troverà ad accogliere parte dell’utenza che prima si sarebbe riversata sul reparto di emergenza di via Plebiscito. La cui chiusura avverrà contemporaneamente all’apertura del reparto d’emergenza del Policlinico. «Il Garibaldi sta ristrutturando la sua area di osservazione breve – conferma Paolo Cantaro – Ovviamente ogni nostro movimento sarà concordato con loro. L’apertura è prevista per il mese di settembre: noi siamo pronti, i collaudi sono completati, stiamo sistemando tutte le apparecchiature all’interno. Il personale dovrà solo essere spostato dal Vittorio Emanuele». Al quale, quindi, restano al massimo un paio di mesi di vita. «Tutti i pazienti che vengono dalla fascia dell’Etna arriveranno molto prima e non dovranno entrare in città. In più non dovrebbero esserci sovraccarichi perché il numero di pronto soccorsi cittadini rimane uguale». Resta l’incognita per i primi giorni di attività, ma considerando i continui rinvii è presto per pensarci.