Lezioni, tra teoria e pratica, in giro per la Sicilia, da ottobre ad aprile. Dalla semina e raccolta, passando alla trasformazione del grano in farina in un piccolo mulino, fino alla produzione della pasta fatta a mano e del padre con lievito madre. A organizzare è il gruppo d’acquisto di farine e frumenti antichi siciliani
A scuola gratuita di frumenti autoctoni siciliani «Per svegliare coscienze e riprenderci il territorio»
A scuola gratuita di frumenti autoctoni siciliani: dalla semina e raccolta in campo, passando alla trasformazione del grano in farina mediante un piccolo mulino, fino alla produzione della pasta fatta a mano e del padre con lievito madre e cottura nel forno a pietra. È un ciclo di lezioni – che fa parte del progetto denominato La filiera dei frumenti autoctoni siciliani. Dalla Terra alla Tavola -, a metà strada tra teoria e pratica, che inizieranno a ottobre e si concluderanno ad aprile 2017, tra Catania, Caltagirone, Enna e Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano.
A organizzarle è il gruppo d’acquisto di farine e frumenti antichi siciliani, che è stato tra i vincitori dell’avviso pubblico Giovani protagonisti di sé e del territorio (CreAZIONI giovani) dell’assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche sociali della Regione Siciliana con il patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri. Ventimila euro il budget messo a disposizione che servirà per «riavvicinare i partecipanti al mondo dell’agricoltura con un nuovo approccio basato su principi di equità, condivisione e sostenibilità, con la possibilità di trovare nuovi sbocchi lavorativi riscoprendo le nostre tradizioni e valorizzandole».
Alle lezioni potranno partecipare al massimo 20 giovani, scelti tra studenti o laureati di Agraria, ristoratori, pizzaioli o semplici consumatori, agricoltori residenti in Sicilia. L’importante è avere un’età compresa tra 18 e 35 anni. «ll messaggio che vogliamo trasmettere – spiega Danilo Pulvirenti, tra gli ideatori del progetto – è innanzitutto un risveglio delle coscienze, ma anche la riappropriazione del nostro territorio, troppo spesso deturpato e stressato da coltivazioni intensive che utilizzano molte sostanze chimiche per avere una iper produzione. La Grande distribuzione produce uno spreco enorme di alimenti che una volta scaduti andranno a finire in discarica».
Alcune lezioni si svolgeranno al mulino ad acqua di Chiaramonte Gulfi, risalente al 1822. Altre nell’azienda San Giovanello di Enna, partner dell’evento insieme all’istituto sperimentale di Granicoltura di Caltagirone. Previste tappe anche ad Acireale e Trecastagni. Primo appuntamento l’1 ottobre a Catania. Chi volesse partecipare può mandare un’email all’indirizzo gaff.antichisiciliani@gmail.com