«Uno dei primi argomenti che abbiamo affrontato nel nostro gruppo attivista è stato quello dell’aiuto diretto a coloro i quali sono in difficoltà, che siano migranti disperati o barboni non cambia nulla. Da lì, quindi, è nata subito l’idea di andare in giro per Catania ogni domenica alla ricerca di persone bisognose di un sostegno, dalle scarpe al cibo per fare degli esempi». Gli attivisti sono i ragazzi di Liberi pensieri studenteschi, coordinati da Damiano Cucè, e oggi pomeriggio raccoglieranno vestiario, generi alimentari e farmaci di prima necessità da distribuire ai migranti in arrivo ogni giorno alla Stazione di Catania. Ad affiancare in questa iniziativa di solidarietà il gruppo Lps – nato nel 2012 – un’altra attivista, Nawal Soufi. «Lei ha visto con i suoi occhi gli orrori della guerra in Siria, recandosi in quella terra a marzo dello scorso anno. Quando ce ne ha parlato, durante il nostro primo incontro avvenuto a Niscemi poco tempo dopo il suo viaggio, ci ha fatto gelare il sangue nelle vene e ci ha dato un motivo in più per impegnarci nelle nostre attività di beneficenza e accoglienza», racconta Cucè.

Il gruppo si riunirà in piazza Santa Maria di Gesù alle ore 17 per raccogliere generi di prima necessità che poco dopo Soufi distribuirà presso la Stazione etnea ai migranti in arrivo dalle aree di crisi. Una vera e propria lista della spesa che va dai succhi di frutta all’acqua, dai biscotti al tonno in scatola, dallo shampoo ai pannolini per bambini. Ma anche farmaci. In primis antidolorifici e antinfiammatori. «Abbiamo organizzato anche un momento di dibattito e confronto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione dell’immigrazione e dell’accoglienza», spiega Cucè. L’obiettivo è quello di «comprendere come possiamo agire – afferma il giovane -rispetto a quanto sta accadendo nel mondo». Numerosi gli argomenti in scaletta il cui minimo comune denominatore è l’oppressione dei popoli per motivi politici, di guerra e di carestia. A intrattenere i partecipanti – che gli organizzatori si augurano numerosi – l’attivista Soufi che si tratterrà per circa un’ora.

L’idea della beneficenza diretta «e di prima mano» accompagna i ragazzi di Liberi pensieri studenteschi dalla fondazione del movimento, avvenuta il 21 maggio 2012. All’attivo hanno svariate raccolte di indumenti, medicine e cibo destinate alle aree di guerra e diverse organizzazioni di pranzi sociali per indigenti. Ad animare il desiderio di impegnarsi in prima persona una generale mancanza di fiducia nei canali tradizionali e istituzionali relativi della carità. E Cucè fa un esempio: «Durante l’anno scolastico appena trascorso ci siamo impegnati in una campagna di boicottaggio contro una manifestazione di solidarietà molto in auge nelle scuole di Catania perché – continua – gli organizzatori non sono riusciti a darci informazioni precise su dove andasse a finire il denaro raccolto». Gli attivisti preferiscono dunque sapere con esattezza la destinazione dei proventi della beneficenza e vogliono: «evitare passaggi dubbi e stretti di soldi che spesso, non si sa poi come, si perdono strada facendo», conclude.