Ztl, ecco il ricorso di associazioni e commercianti Prima udienza del Tar fissata per il 23 novembre

Si va verso lo scontro finale sulla Ztl. Le associazioni Vivo Civile e Bispensiero hanno presentato stamattina, alla parrocchia di Sant’Anna, a due passi da via Roma, luogo simbolo della protesta dei commercianti, il ricorso al Tar contro il provvedimento antismog della giunta Orlando. Giovedì l’impugnativa è stata notificata a Comune e Amat e sarà depositato tra domani e dopodomani, mentre la prima udienza dei giudici amministrativi è fissata per il 23 novembre. Alla conferenza stampa, oltre a una folta rappresentanza dei commercianti, erano presenti il presidente di Vivo Civile Marcello Robotti, la vicepresidente del Consiglio comunale Nadia Spallitta e il consigliere Angelo Figuccia, che da tempo chiede l’approvazione a Sala delle Lapidi di un regolamento attuativo sui referendum comunali per sottoporre la Ztl al voto cittadino. Assenti Massimo Merighi di Bispensiero e il comitato Siciliani liberi di Massimo Costa

Il legale rappresentante dei ricorrenti, l’avvocato Alessandro Dagnino, ha fatto un po’ di chiarezza sulla confusione che si è creata attorno alla variegata massa di adesioni: «Questo non è un ricorso autonomo ma ‘per motivi aggiunti’, si pone cioè in prosecuzione di quello originario. Se avessimo presentato un secondo ricorso, infatti, avremmo perso l’opportunità di impugnare, oltre alle due delibere di giunta sulla Ztl, anche la delibera del Consiglio comunale sul contratto di servizio dell’Amat che, in violazione alle norme, assegna i proventi della Ztl direttamente all’azienda e che per noi è alla base del ‘peccato originale’ di questo provvedimento. Per questo motivo questo nuovo ricorso poteva essere firmato soltanto dai 200 firmatari del primo. A confermare la propria sottoscrizione sono stati in 70 ma, attraverso quello che tecnicamente si chiama ‘atto di intervento’, si sono aggiunti in seguito altri 330 cittadini per un totale di 400 circa, quindi il doppio rispetto al primo ricorso. Inoltre – precisa Dagnino -, anche la Confcommercio, da un lato, e le altre associazioni di categoria, in testa Confimprese, Confartigianato e Confindustria, dall’altro, si sono aggiunte con altri due ‘atti di intervento’, come pure i Cobas, rendendo questo ‘ricorso per motivi aggiunti’ molto più corposo di quello che il Tar ha già accolto ad aprile».

«Vorrei ricordare – prosegue il legale – che il Cga ha confermato le ragioni di fondatezza del nostro primo ricorso contestandoci solo che il danno per i cittadini fosse effettivamente irreparabile perché effettivamente il Comune ha dimostrato che può rimborsare in tempi brevi le somme spese per i pass. Per prudenza, però, avrei rinviato la seconda Ztl a dopo la sentenza di merito del Tar, come aveva consigliato lo stesso Cga. Vorrei inoltre precisare – conclude – che questa non è una battaglia tra i sostenitori e i contrari alla Ztl. I cittadini che sostengono il ricorso non contestano il concetto della Ztl in sé e per sé, anche perché è prevista dalla legge. La Ztl va bene ma solo dopo che il Comune ha fatto il proprio dovere. Non è una guerra tra trogloditi e progressisti, ma tra diverse sensibilità».

Quale sia il dovere del Comune secondo i ricorrenti lo spiega la consigliera Spallitta: «Innanzitutto la giunta non poteva modificare la delibera del Consiglio sul contratto di servizio dell’Amat, la Ztl doveva tornare in aula. Per noi l’atto è nullo perché non c’è il parere di regolarità contabile sulla seconda Ztl: se la prima doveva incassare secondo le stime circa 30 milioni, ora che l’area è più piccola a quanto ammonta l’incasso stimato? Non ci sono voci di bilancio in entrata né in uscita e non sappiamo come Comune o Amat intendano spendere questi soldi. Inoltre il Piano Generale del Traffico Urbano è scaduto e in assenza di aggiornamento non si possono introdurre Ztl se non in via sperimentale. Senza contare che sono del tutto assenti i servizi: parcheggi, sufficienti mezzi di trasporto alternativi, infrastrutture di sostegno, revisione dei flussi di orientamento del traffico e nuovi marciapiedi».

«Le centraline dell’Arpa – attacca Robotti – sono disseminate quasi tutte al di fuori del perimetro della Ztl e soprattutto sono totalmente obsolete e non più a norma tanto è vero che l’Arpa ha istituito ad aprile un bando per rinnovarle tutte. Lo smog c’è, è innegabile, ma l’amministrazione deve basarsi su dati corretti. C’è una discrepanza tra quando disse una ricercatrice dell’Arpa durante l’assemblea pubblica di questa estate e i report che la Rap pubblica sul proprio sito: i bollettini dimostrano che lo smog è concentrato solo in alcune zone. Ricordo che questo servizio di monitoraggio della Rap ci costa 700mila euro l’anno». «I dati della Rap – conferma Spallitta – dimostrano che ad ottobre 2016 con la Ztl attiva l’inquinamento in città era superiore rispetto a ottobre 2015, sia per quanto riguarda il monossido di carbonio sia per le polveri sottili PM10. L’inquinamento a Palermo è causato soprattutto da navi e caldaie».

Poi arriva l’affondo contro l’Amat di Orazio La Corte, esponente dei Cobas Tpl: «Il programma di esercizio dell’Amat prevede tra le 220 e le 230 vetture in circolazione ma ogni giorno ne escono dai depositi non più di 150 e di queste soltanto la metà potrebbero entrare nella Ztl perché le altre sono inquinanti. Quindi su 440 vetture l’Amat offre a supporto della Ztl soltanto 80-90 mezzi meno inquinanti. I venti mezzi elettrici acquistati di recente sono già guasti e sarebbero comunque insufficienti». Nelle sue vesti di consigliere comunale La Corte ne ha avute anche per l’opposizione di Sala delle Lapidi, rea di «aver cantato vittoria per aver ottenuto una sconto di 10 euro per i residenti e di aver favorito l’approvazione dell’atto uscendo dall’aula invece di votare ‘no’». 

Giacomo Pecoraro ha un negozio di abbigliamento al dettaglio nella parte di Corso dei Mille all’interno del perimetro della Ztl: «Le motivazioni ambientali non sono vere, è una presa in giro. Si dica sinceramente che l’obiettivo è fare cassa. Noi non siamo del tutto contrari alla Ztl, siamo contrari a questa. Chiediamo posteggi nelle aree limitrofe, più navette, il biglietto unico integrato tram-autobus-treno, un pass giornaliero di 2 euro invece che di 5 e un’illuminazione pubblica decente perché dopo le sei del pomeriggio c’è da avere paura a circolare a piedi. Per fare la Ztl è fondamentale una riorganizzazione complessiva del centro storico. A ottobre ho venduto 500 capi di abbigliamento in meno rispetto al 2015 e al 2014». Il parroco di Sant’Anna, padre Giuseppe Messina, ha voluto difendere i parroci del centro storico che hanno scritto la discussa nota indirizzata all’amministrazione parlando di «strumentalizzazioni da parte dei media».

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