IN UNA LETTERA INDIRIZZATA AL PRESIDENTE DEL CIAPI, EGIDIO ORTISI, IL SINDACATO PRENDE LE DISTANZE DAL CONTENUTO DELLIPOTESI DI ACCORDO E CRITICA APERTAMENTE IL BANDO E LE CONSEGUENZE CREATE A DANNO DEGLI OPERATORI
Si spacca il fronte sindacale sulla delicatissima vertenza degli oltre mille e 800 lavoratori ex sportellisti.
Dopo le polemiche scoppiate a seguito del bando pubblico per il reclutamento di 2065 lavoratori, pubblicato dal Ciapi di Priolo sul suo sito istituzionale, lo Snals Confsal, sindacato firmatario del contratto collettivo di lavoro della Formazione professionale, si tira indietro e annulla ladesione allipotesi di accordo sindacale relativo al progetto Youth Guarantee.
Lo fa con una nota indirizzata la presidente del Ciapi, Egidio Ortisi, e inviata a tutti i lavoratori interessati, allassessore regionale al Lavoro, Giuseppe Bruno ed alla dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al ramo.
Tale decisione – spiega nella citata lettera, Giuseppe Milazzo, coordinatore regionale Formazione professionale dello Snals – non scaturisce, sia chiaro, da intenti polemici nei confronti della struttura da Lei presieduta, cioè nei confronti del Ciapi di Priolo del quale abbiamo apprezzato, al contrario, il rigore intellettuale e lattenzione verso le compatibilità economiche, strumenti indispensabili per la salvaguardia non solo dei conti pubblici, ma perfino dei diritti dei lavoratori. Non gli stessi apprezzamenti possiamo indirizzare – aggiunge – verso il Governo regionale ed in particolare verso lassessore Bruno neo assessore al Lavoro.
La scelta scaturisce da precise ragioni – dichiara Milazzo – che sono il frutto dalla chiara volontà del Governo regionale a non sostenere e trasferire risorse verso la formazione professionale Siciliana ed in particolare nella vertenza a tutela dei lavoratori impegnati nelle politiche attive del lavoro, di fronte allennesimo saccheggio di risorse pubbliche rappresentato dalla finanziaria regionale.
E lo fa lesecutivo azzerando in questo modo anni di esperienza nelle politiche attive del lavoro – tuona il sindacalista – confinando i lavoratori negli spazi angusti della Youth Guarantee, strumento che oggettivamente mal si concilia con talune rigidità di taluni contratti di lavoro.
Nessun accenno poi alla strategicità del ruolo del Ciapi di Priolo quale polo pubblico nella costruzione di una nuova formazione professionale Siciliana – chiarisce Milazzo -. Anzi, da questo punto di vista precisa – registriamo inquietanti passi indietro.
Voglio essere chiaro – puntualizza Milazzo – di fronte a questi motivi, noi dello Snals non ci sentiamo di chiedere pesanti sacrifici economici ai colleghi né di sottoscriverli e vogliamo, pertanto, sgombrare il campo dagli equivoci.
Non possiamo consentire che, nel silenzio generale, il Governo regionale ci riporti al passato – tuona il coordinatore regionale dello Snals di settore – relegando i progetti Prometeo e Youth Guarantee in una sorta di meri ammortizzatori sociali. In questo nuovo quadro – aggiunge – che senso avrebbe la nostra disponibilità, che in linea di principio riconfermiamo, a ragionare e negoziare intorno a nuove forme di flessibilità del lavoro?.
Temiamo invece che gli accordi di flessibilità del lavoro richiesti ai colleghi in riferimento ai progetti Prometeo, che dovrebbe occupare circa 2 mila operatori tra i licenziati e sospesi dagli enti di appartenenza, e Youth Guarantee – stigmatizza Milazzo – siano propedeutici nei prossimi mesi ai vari soggetti che si preparano ad accreditarsi come nuove agenzie del lavoro. Certo non per garantire un futuro sicuro ed un lavoro sereno ai colleghi che pure ne avrebbero diritto – rimarca – ciò per mero principio ideologico cioè per principio a sostegno del pubblico contro il privato.
Noi dello Snals consideriamo superata e negativa la stagione del monopolio dei cosiddetti ‘enti’ nella formazione professionale Siciliana – dice Milazzo – confortati in tutto questo dalle cifre e dai dati che hanno caratterizzato quella stagione: decine di migliaia di euro non percepite dai lavoratori. Una stagione dove le norme, gli istituti, le leggi previste dal diritto del lavoro sembravano più larte del possibile che riferimenti certi – afferma amaramente – e lesempio più eclatante di questalibera interpretazione delle norme e delle leggi si è manifestato in questi mesi dove abbiamo registrato come nel silenzio e nella omertà generale, si sono sospesi centinaia di colleghi in attesa del decollo del progetto Youth Guarantee determinando così un grave danno nella tutela dei diritti di questi ultimi.
Che dice il neo assessore al lavoro Bruno su queste illegalità? – conclude Milazzo -. E come si possono impiegare tre mesi di negoziato per appena qualche mese di lavoro? Ci sentiamo sconfitti conclude e pur tuttavia auspichiamo che tutti, intorno alla tragicità di questo dato, avviino una qualche riflessione.
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