Villa Belvedere, M5s divulga relazione Tra manufatti spariti e carenze tecniche

Una realizzazione ben lontana da quella prevista in fase progettuale. È quanto emerge dalla relazione della commissione di verifica sui lavori di ristrutturazione della villa Belvedere di Acireale. Il documento, irraggiungibile per mesi tanto per i media quanto per gli stessi consiglieri comunali, nei giorni scorsi è stato divulgato dal Movimento 5 stelle, lo stesso partito che ad aprile scorso aveva fatto richiesta di accesso agli atti senza ottenere alcun risultato.

Sono trentatré le pagine redatte dal team di esperti nominato nell’estate 2014 dal sindaco Roberto Barbagallo, con l’obiettivo di fare luce su un’opera che, finanziata dalla comunità europea per una spesa complessiva di oltre otto milioni di euro, sin dalla sua inaugurazione ad aprile dell’anno scorso presentava evidenti carenze anche agli occhi dei cittadini comuni. Un’apertura avvenuta senza collaudo tecnico-amministrativo, atto che oggi, a distanza di 18 mesi, rappresenta lo scoglio più ostico per l’attuale giunta. È fissato, infatti, al 31 dicembre il termine ultimo per ottenere il nulla osta dal collaudatore, un ok che però sembrerebbe tardare ad arrivare, anche alla luce dei numerosi interventi correttivi che bisogna apportare all’opera. 

Da qui passa il futuro dell’unico parco acese, e più in generale dello stesso Comune: infatti, se da una parte i cittadini attendono da tempo la riapertura completa della villa, dall’altra sembrano essere sempre più fondati i timori di chi non esclude che la comunità europea possa intervenire nella vicenda, stralciando parte del finanziamento e chiedendone la restituzione all’ente. Una situazione che porterebbe al collasso il bilancio comunale, e che nei giorni scorsi è stata vista dal consigliere di maggioranza Salvo Seminara come una possibile lettura della reticenza con cui l’amministrazione Barbagallo ha gestito la relazione della commissione: «Sono certo che nessuno ha voluto occultare alcunché, semmai l’interesse è stato quello di evitare clamori mediatici, che avrebbero potuto soltanto danneggiare il Comune», dichiara il consigliere a MeridioNews.

In attesa di nuovi sviluppi, agli acesi non rimane che ragionare sulle lacune della ristrutturazione, affidata in fase progettuale alla Technoside srl e poi appaltata all’impresa Comitel srl. L’elenco dei rilievi fatti della commissione è particolarmente lungo. Si va da modifiche operate dal progetto esecutivo riguardanti la pavimentazione in ghiaietto lavico dei vialetti secondari, che a differenza di quanto previsto dal progetto sono stati ricoperti di azolo anche quando la loro pendenza superava il due per cento, agli interventi nella vasca dedicata ad Aci e Galatea da cui sono sparite le ringhiere in ferro battuto. Sorte toccata anche al palco della musica.

A fare discutere, tuttavia, è anche il trasporto in discarica di elementi in pietra lavica lavorata, erroneamente classificata come calcestruzzo, l’utilizzo di prodotti tossici per la manutenzione del verde – cura che aveva già fatto discutere l’anno scorso dopo che successivamente alla caduta di un grosso ramo di leccio si scoprì che gli esemplari malati erano numerosi – ma anche la scelta di un ghiaietto con diametro superiore a quello previsto e la disposizione di un numero di caditoie inferiore a quello riportato nel progetto. Un insieme di fattori che fanno capire come la vicenda villa Belvedere sia ben lontana dall’essere archiviata.


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