«A seguito di quattro interrogazioni parlamentari, essendo doveroso rispondere – ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio – ho dato mandato alle articolazioni competenti del ministero di acquisire articoli di stampa e pubblicazioni sui social media relativi alla giudice di Catania Iolanda Apostolico. Non si tratta di un accertamento ispettivo né tantomeno dell’avvio di un’azione disciplinare». Le interrogazioni presentata dalla maggioranza al ministro Nordio sono accomunate dalla richiesta di inviare gli ispettori alla procura di Catania. E sollevano il problema della terzietà e imparzialità della magistrata, che per prima ha sconfessato il decreto Cutro, annullando il trattenimento di migranti dal Cpr di Pozzallo. Lo fanno soprattutto alla luce del video, diffuso da Matteo Salvini, che immortala Apostolico mentre partecipa a una manifestazione nel 2018 per chiedere lo sbarco dei migranti bloccati sulla nave Diciotti.
«Il video che ritrae la giudice Iolanda Apostolico non proviene da documentazione della questura di Catania – dice il ministro dell’Interno Matteo Piatendosi che, dopo avere mandato ieri al suo posto il sottosegretario della Lega Nicola Monteni, oggi ha risposto al question time del Senato – In nessuno degli atti redatti all’epoca è menzionata la dottoressa Apostolico. La questura all’epoca, dopo avere acquisito le riprese della manifestazione, inoltrò la segnalazione all’autorità giudiziaria senza individuare responsabilità penali dei partecipanti. I fatti attinenti alla diffusione di video – ha aggiunto il ministro Piantedosi – sono ora all’attenzione della procura. Le modalità di raccolta e conservazione di immagini durante i servizi di ordine pubblico – ha ricordato – sono disciplinate dal regolamento15 del 2018 e dal decreto ministeriale del 2017. Le riprese sono consentite per documentare situazioni di minacce per l’ordine e la sicurezza pubblica. Gli uffici di polizia non detengono né tantomeno conservano video o immagini non ufficiali e, per quanto riguarda le riprese non utili, non esiste un archivio per la loro conservazione. Infine, le immagini – ha concluso Piantedosi – non sono sottoposte a elaborazioni informatiche a fini identificativi».
Intanto, sul punto si è espresso anche il vicepresidente del Senato, il senatore catanese di Forza Italia Maurizio Gasparri: «Capisco la prudenza del ministro della Giustizia che sta acquisendo notizie sulla magistrata Apostolico e, quindi, non ha ancora disposto ispezioni. Bene essere prudenti. In effetti – ha aggiunto – le ispezioni in questo caso sarebbero addirittura insufficienti. Se esistesse, ci vorrebbe una misura più drastica come la radiazione dalla magistratura di chi si comporta in questo modo. L’uso politico della giustizia deve cessare. E Nordio e questo governo dovranno essere garantisti di questa svolta. Vogliamo una giustizia credibile e imparziale. Non una giustizia che agita le braccia alle manifestazioni con alle spalle manifestanti che urlano “assassini” alla polizia. Da Nordio ci aspettiamo questo e lo sosterremo in Parlamento con credenze. Le ispezioni servono un po’. Facciano le radiazioni. Apostolico – ha concluso Gasparri – farebbe bene a dimettersi».
E arriva dal Partito democratico un’ennesima richiesta di chiarezza al Viminale sulla vicenda del video «di cui non si conosce l’origine e la modalità di diffusione», come si legge in un’interrogazione rivolta alla premier e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. A illustrarla in Aula è stata la senatrice Anna Rossomando, prima firmataria del documento, durante il question time con il ministro Piantedosi. In particolare, si chiede di sapere: «Quali siano le valutazioni del ministro e se non ritenga necessario e urgente intraprendere tutte le necessarie iniziative al fine di chiarire la precisa ricostruzione dei fatti e delle modalità con le quali entrambi i filmati sono stati registrati».
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