Da una parte un annuncio che fa ben sperare, dall’altra uno stallo che preoccupa. Le strade provinciali – abbandonate da enti svuotati di risorse, commissariati da anni e in qualche caso ormai in dissesto (come Siracusa) o sull’orlo del default (come Messina) – tornano al centro dell’attenzione. L’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone ha annunciato oggi che la Regione si occuperà direttamente, sostituendo le ex province, della progettazione di alcuni interventi finanziati dal Patto per il Sud. «Il prossimo 19 febbraio – preannuncia Falcone – il presidente Nello Musumeci convocherà i sindaci metropolitani e i commissari dei Liberi consorzi per mettere a punto la convenzione che consentirà alla Regione di intervenire, in sostituzione delle Città metropolitane colpevolmente azzoppate nel passato, per completare gli iter progettuali e non perdere i fondi del Patto per il Sud destinati alle opere viarie». Sindaci e commissari indicheranno alla Regione quali sono gli interventi prioritari su cui concentrarsi.
Nella zona del Vallone nisseno, ad esempio, tra le più disastrate dell’isola e dove si sono concentrate molte proteste, otto interventi dovrebbero essere finanziati dal Patto per il Sud per un totale di 32,5 milioni. Ma finora non si è mossa foglia. «La Regione – spiega il sindaco di Mussomeli Giuseppe Catania, che oggi ha partecipato a un incontro con l’assessore Falcone e i deputati locali – si è impegnata a intervenire sulla progettazione di tre, quattro interventi principali, probabilmente tra questi la strada provinciale 38 tra Mussomeli e Caltanissetta e la Sp16».
Una pezza che però non basta a coprire un buco fattosi enorme: la negazione del diritto alla mobilità per migliaia di siciliani, soprattutto studenti e lavoratori. Negli ultimi mesi il governo Musumeci ha prospettato una soluzione di tipo strutturale: prima un accordo di programma con Anas affinché l’agenzia nazionale si occupasse della manutenzione delle strade provinciali; poi – su sollecitazione del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli – la nomina di un commissario straordinario per tutta la viabilità secondaria. Solo che entrambe le vie d’uscita sono ferme. Da Anas fanno sapere che l’accordo di programma è ormai «lettera morta» e che «il confronto non è andato avanti». Sulla scelta del commissario e la contestuale dichiarazione di stato di emergenza per la viabilità secondaria siciliana, due delibere da parte della giunta regionale non sono bastate a sbloccare la nomina, che spetta al ministero dei Trasporti.
La decisione ha creato frizioni tra il governo regionale e quello di Roma. L’annuncio della nomina di un commissario era arrivato, un po’ inaspettato, dallo stesso Toninelli in visita in Sicilia il 20 novembre. Per sbloccare la situazione sarebbe dovuta però essere la Regione ad avanzare una richiesta formale. Un primo documento era stato approvato dalla giunta Musumeci il 29 novembre, in cui si parlava della volontà di chiedere al consiglio dei ministri la nomina di «un commissario straordinario con poteri speciali e un’adeguata dotazione finanziaria». Una richiesta rimasta a metà strada, considerata da Roma insufficiente per procedere. Così arriva la seconda delibera di giunta, datata 3 gennaio. Sembra la volta buona, tanto che il ministro Toninelli il 10 gennaio afferma: «Siamo a lavoro per nominare un commissario, sbloccare cantieri e rimettere a posto le strade dell’isola». Quasi un mese dopo, il nodo non è ancora stato sciolto. «Quella delibera è risultata non ottimale – fanno sapere a MeridioNews dal ministero – perché non circoscrive bene i compiti e la mission del commissario. È in fase di rimodulazione». Sembrerebbe però che nel frattempo il ministero abbia cambiato idea: adesso l’ipotesi più concreta è affidare al provveditorato delle opere pubbliche per la Sicilia (ente ministeriale con sede a Palermo) la competenza sugli interventi urgenti alla viabilità secondaria. Da alcuni giorni, e dopo una lunga vacatio che ha rallentato il via libera a importanti appalti in Sicilia, la figura del provveditore è ricoperta, ad interim, da Donato Carlea. Ma da Roma annunciano che «forse già la prossima settimana» si nominerà il suo successore con pieni poteri.
Nell’attesa, Musumeci – che continuerebbe a nutrire diffidenza nei confronti della cabina ministeriale di Toninelli, peraltro ampiamente ricambiata – va avanti per la sua strada, schierando tecnici della Regione in sostituzione delle ex province su una serie di interventi. Una schermaglia che al momento sembra più nascondere la difficoltà di tutti i soggetti nel mettere in campo una manutenzione delle strade rapida ed efficace.
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