Disabili, petizione online indirizzata a Musumeci «Un reparto a provincia per diagnosi di autismo»

Da una rete informatica che dia la possibilità di condividere le informazioni degli utenti tra più enti, all’ottimizzazione delle risorse ospedaliere attivando un percorso diagnostico «intensivo e precoce», fino alla riabilitazione. Le associazioni che si occupano di disabilità tornano a farsi sentire, questa volta con una petizione online lanciata dall’associazione Insieme per l’Autismo onlus e che ha raggiunto 1271 firme.

In piena sessione di bilancio e alla vigilia dell’esame della Finanziaria da parte dell’Assemblea regionale siciliana, le associazioni si mobilitano per difendere fondi e strumenti a sostegno della disabilità nell’Isola, rivolgendosi direttamente al governatore, Nello Musumeci, con l’obiettivo di proporre «le possibili soluzioni, nel rispetto della convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità».

Il primo punto della lunga lista di richieste avanzate dall’associazione che si occupa, nello specifico, di autismo, riguarda proprio l’informatizzazione «in maniera condivisa tra gli Enti». In soldoni, l’associazione chiede un sistema che consenta di creare una banca dati «che contenga il percorso di vita delle persone con disabilità, tenendo conto degli aspetti sanitari, sociali e previdenziali. Ciò – continua – consentirebbe di avere immediata contezza del numero delle diagnosi presenti sul territorio regionale e sui reali bisogni dei singoli territori provinciali. Potrebbe essere molto utile l’apertura di uno sportello multimediale che consenta alle associazioni dislocate sul territorio di interagire con gli enti preposti al fine di segnalare in tempo reale, tutte le anomalie che, nonostante vengano denunciate, restano inevase».

Ancora, alla Regione viene chiesto di adottare il modello dell’Oasi di Troina, al fine di garantire almeno un reparto per provincia in grado di lavorare sulla diagnosi precoce della Sindrome dello spettro autistico. Ma l’associazione chiede anche garanzie e soprattutto controlli sui percorsi abilitativi e riabilitativi, monitorando anche la formazione degli operatori. Sul fronte dei controlli, viene chiesto a Musumeci anche di verificare che le Asp effettivamente convochino i pazienti «almeno una volta ogni tre mesi» per le verifiche diagnostiche periodiche. E poi il sostegno alle famiglie, anche attraverso i consultori che operano già nei territori. Infine il lavoro, sorvegliando affinché si realizzi effettivamente l’alternanza scuola lavoro, anche attraverso l’incremento delle risorse destinate ai progetti di vita indipendente. Le associazioni, insomma, hanno chiaro come migliorare la qualità della vita delle persone che quotidianamente convivono con la disabilità. Ma si tratta di misure per le quali servono fondi. Che al momento, almeno guardando ai numeri della Finanziaria, la Regione non saprebbe davvero da dove recuperare.

Miriam Di Peri

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