Uso civico e collettivo del Montevergini La Giunta approva un atto di indirizzo

È stato approvato questo pomeriggio dalla Giunta Comunale, su proposta del Capo Area Partecipazione, Decentramento, Servizi al Cittadino Mobilità, un atto di indirizzo relativo al Modello delluso civico e collettivo urbano presso il Complesso del Teatro Montevergini. Il Dirigente del Settore Valorizzazione Risorse Patrimoniali, sulla base delle sperimentazioni già attivate in materia, redigerà un’apposita proposta regolamentare dell’uso civico o di altra forma di auto-organizzazione civica.

Inoltre, si dà mandato al Capo Area Partecipazione, una volta approvata la regolamentazione di cui sopra, di procedere ad una programmazione di attività di partecipazione sul modello uso civico e collettivo urbano, finalizzato ad una condivisione e gestione degli spazi in argomento, al fine di dar vita ad uno spazio pubblico aperto gestito con criteri inclusivi e condivisi. «Il Teatro Montevergini – dichiarano il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla partecipazione, Giusto Catania – ha già dato luogo a forme di sperimentazione di gestione condivisa, attraverso un’assemblea aperta e orizzontale dove è stato possibile avviare una discussione pubblica sul tema degli usi civici, nonché una riflessione sui principi di informalità, orizzontalità, mutualismo, cooperazione ed inclusività e sugli strumenti di gestione di un bene collettivo. La sperimentazione degli usi civici, per luoghi sensibili considerati patrimonio collettivo, non implica la concessione o la celebrazione di un diritto acquisito, ma l’idea di un fare città rendendo sostenibile una pratica di percorsi di contaminazione tra culture e momenti di confronto con altre esperienze di democrazia diretta».

L’Assessore alla Cultura, Andrea Cusumano, sottolinea che «prosegue da parte dell’Amministrazione comunale il percorso di attenzione per la valorizzazione del patrimonio culturale della città, con nuove sinergie positive e con la partecipazione dei cittadini». La Dichiarazione di uso civico, nata attraverso assemblee, tavoli tematici e dal confronto con altre esperienze di autogoverno in Italia – L’Asilo e Massa Critica a Napoli, Mondeggi Bene Comune a Firenze, Cavallerizza a Torino, Casa Bettola a Reggio Emilia – è il frutto di una nuova prassi di auto – organizzazione.

Il modello da sperimentare costituisce forma di ri-attivismo civico, improntato ad una rigenerazione urbana determinata dalle pratiche e sviluppata in condivisione con l’Amministrazione. L’uso civico tutela, infatti, la conservazione del bene per le generazioni future, il suo pieno e corretto utilizzo e la sua protezione dalla svendita, dall’incuria e dagli atti vandalici. L’uso civico mira alla creazione di un nuovo spazio pubblico, un’agorà civica in cui siano riconosciuti ad una comunità consapevole non soltanto i diritti di accesso ma, nel rispetto del corpus di norme da stabilire in apposite dichiarazioni d’uso, altresì, i diritti di organizzazione e gestione diretta connessi all’utilizzo degli spazi.

Redazione

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