Università, un aiuto dall’app Cosa studio Tra orientamento e prove di test di ingresso

Simulazioni di test di ingresso, classifiche, consigli e scadenze. A poche settimane dalle prove di accesso, il prontuario dell’aspirante matricola si trova anche a portata di smartphone e tablet – al momento solo con sistema operativo Android – con l’applicazione Cosa studio. Per aiutare gli indecisi a scegliere la facoltà giusta e per dare una mano a chi sa già cosa gli piacerebbe studiare ma deve prima cimentarsi con i test di ingresso. E’ l’idea lanciata dal network dei media universitari Ustation e sviluppata da due giovani laureati a Catania, Davide Agostini e Milena Aliberti, con la supervisione e progettazione di un altro professionista etneo, Francesco Grasso.

L’applicazione, scaricabile gratuitamente sul Play store Android, si presenta con un menu a prova di ansia da immatricolazione. Tra le sezioni principali, c’è il simulatore di test di ingresso: selezionando l’area disciplinare di interesse o l’università scelta, è possibile cimentarsi con un vera prova a tempo oppure esercitarsi con i quiz ordinati per materia. In ogni caso, dopo aver completato l’esercizio, è possibile verificare a quante domande si è risposto correttamente e quali invece prevedevano una risposta diversa da quella data. Il materiale a disposizione delle aspiranti matricole comprende sia i test di ingresso dei passati anni accademici messi a disposizione delle università che le esercitazioni di Alpha test, di solito a pagamento.

Per chi invece è ancora indeciso su quale strada universitaria intraprendere, Cosa studio offre due possibilità di orientamento. La prima è una ricerca che seleziona il corso e la struttura più adatta all’utente in base agli interessi segnalati, agli studi precedenti e alla città scelta. La seconda è invece una raccolta di tre classifiche degli atenei italiani. Non solo le più note elaborazioni de Il Sole 24 ore Censis-Repubblica, ma anche la prima classifica dal basso cioè stilata dagli stessi studenti sul portale Ustation in base alla propria esperienza.

E i racconti in prima persona di chi ci è già passato sono un’altra delle caratteristiche di Cosa studio: con diverse sezioni di consigli, interviste video e audio agli universitari, reminder delle scadenze burocratiche, notizie. A queste si aggiunge il glossario della matricola, con una rapida spiegazione di cosa sono appelli, propedeuticità e altre voci del vocabolario ormai familiare a chi studia da un po’ ma non sempre a chi comincia. Tra le sezioni ancora in costruzione – e sulle quali gli sviluppatori non si sbilanciano – ci sono le offerte per gli studenti: già attive sul sito di Ustation, riguardano le possibilità per gli studenti di acquistare prodotti tecnologici a prezzi vantaggiosi.

Un prontuario che ha già incuriosito centinaia di aspiranti studenti, che hanno installato l’applicazione in meno di due settimane. «Cosa studio ti evita lo stress di cercare i test uno per uno», dice Davide Agostini, 30 anni, una laurea in Informatica a Catania, tra gli sviluppatori del progetto. Freelance, segue anche i ragazzi della scuola media di Acireale, dove vive, insegnando loro a usare correttamente non solo le funzioni base del pc ma anche i più moderni social network. E ad occuparsi proprio della parte dedicata alle prove di accesso è stata Milena Aliberti, 29 anni, originaria di Santa Teresa di Riva, nel Messinese, anche lei neolaureata in Informatica nel capoluogo etneo e collaboratrice di Ustation. «Cosa studio è stata per me una bella opportunità lavorativa. Per gli studenti è utile soprattutto perché possono esercitarsi dove vogliono e scegliere con calma dove e cosa studiare trovando tutti i riferimenti». Non solo chiusi a casa, chini sui libri o lanciati in folli ricerche online, ma anche distesi al mare. A coordinare i due giovani è stato Francesco Grasso, 42 anni – per anni il papà della vita online della facoltà di Lingue etnea e oggi responsabile e consulente tecnico di Umedia, la startup che ha lanciato Ustation – che si è occupato anche della progettazione e dello sviluppo di alcune parti dell’applicazione.

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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