UniCt, concorso illegittimo da rifare dopo 13 anni L’ex candidato: «Avevo ragione ma non è bastato»

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Siracusa, facoltà di Architettura, ateneo di Catania. È il 2003 e l’università bandisce un concorso per professore ricercatore di Composizione architettonica e urbana che, dopo alcune vicende procedurali, viene vinto due anni dopo – nel 2005 – dalla dottoressa parmense Isotta Cortesi. Da un mese però una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa ha dichiarato illegittimo tutto il procedimento, riportando indietro di tredici anni una storia che solo ora sembrerebbe essere giunta a un punto fermo. Quando ormai, però, le carriere e le vite private dei protagonisti hanno preso direzioni molto distanti dal capoluogo aretuseo.

Undici anni fa, si svolge il primo concorso. A presiedere la commissione dev’essere un docente di una materia dello stesso settore disciplinare e viene scelto uno dei fondatori dell’allora facoltà di Architettura Ugo Cantone, ordinario di Progettazione architettonica e urbana, morto nel 2014. Il concorso bandito viene vinto dalla professoressa Cortesi ma, subito dopo, Salvatore Fiorentino – uno dei candidati esclusi – ne chiede l’annullamento direttamente al presidente della Repubblica. Secondo il candidato, il concorso sarebbe invalidato da alcune storture. «Ritenevo e ritengo che la procedura con la quale è stata scelta la professoressa Cortesi sia stata illegittima – spiega Fiorentino a MeridioNews – per questo ho fatto un ricorso straordinario al presidente della Repubblica». In attesa della decisione, però, la docente Cortesi inizia a insegnare in Sicilia, occupando la cattedra vinta col concorso. È un pronunciamento del Capo di Stato a certificare un errore nella procedura di aggiudicazione.

Per arrivare a questo punto, però, sono già passati altri tre anni. Il parere fornito dal Consiglio di Stato al presidente della Repubblica è datato 13 febbraio 2008 e parla di «illegittimità» a proposito della valutazione della produzione scientifica dei candidati. Per questo motivo l’ingegnere Fiorentino chiede che il concorso si svolga nuovamente. Cosa che avviene nel 2009, sempre a Siracusa, con una nuova commissione. Unict sceglie stavolta come componente interno e presidente Zaira Dato – docente ordinaria di Composizione architettonica e urbana, stessa materia del bando – affiancata da due commissari selezionati dallo stesso elenco dal quale erano stati scelti i componenti esterni della commissione precedente. Anche stavolta vince Isotta Cortesi, mentre Salvatore Fiorentino è al terzo posto della graduatoria. La decisione viene impugnata per una seconda volta perché, secondo Fiorentino, la lista di selezione della commissione giudicatrice avrebbe dovuto essere cambiata. Il Tar, nel 2011, gli dà nuovamente ragione. «Ma Cortesi fa appello al Cga – continua Salvatore Fiorentino – Adesso che sono passati quattro anni, il Consiglio di giustizia amministrativa ha emesso la sentenza che conferma l’annullamento pure del secondo concorso».

Così si arriva a oggi. E a quella situazione che l’ingegnere ritiene «paradossale». «Questo concorso si deve ancora rifare, cosa che non avverrà mai – afferma – Chiaramente l’ipotesi di fare una certa carriera, dal 2003, è stata pregiudicata a tutti i candidati». Dopo tutto questo tempo infatti le persone che hanno partecipato alla prova si trovano in altre parti d’Italia e l’allora dottoressa Isotta Cortesi «ha vinto un altro concorso come professoressa associata a Napoli», aggiunge Fiorentino. A cui comunque resta l’amaro in bocca per alcune circostanze: «La vincitrice è figlia di un professore ordinario che, a Parma, insegna la stessa materia – spiega Fiorentino – Il docente in questione, inoltre, era in commissione nel concorso per professore straordinario (il passo prima dell’ordinariato) dove ha vinto la professoressa di Catania Zaira Dato, presidente di commissione nel secondo concorso della figlia di Cortesi».

Un elemento che compone parte delle memorie difensive di Fiorentino ma che non viene tenuto in considerazione nella sentenza del Cga emessa il mese scorso. Dal canto suo, a questo proposito Dato respinge ogni accusa e, pur non volendo rilasciare alcuna dichiarazione, invita a «consultare la documentazione ufficiale». Nel suo curriculum, pubblicato sul sito dell’università di Catania, si legge che è diventata docente straordinaria nel dicembre 2003, con un concorso di qualche anno prima. Passano gli anni, e si arriva al 2009, anno in cui avviene la seconda selezione contestata da Fiorentino. In quell’anno, il professore Ugo Cantone va a dirigere l’Accademia delle Belle arti e così a presiedere la commissione viene scelta Dato, docente della stessa classe di concorso, nel frattempo diventata ordinaria.

In ogni caso, la conclusione del ricercatore – dopo questa lunga battaglia giudiziaria – è pessimista: «Abbiamo dimostrato di avere ragione ma purtroppo non basta – conclude – Bisogna cambiare modalità per evitare che casi come questo siano la regola e non l’eccezione». Il magnifico rettore Giacomo Pignataro, nel frattempo, prende atto della sentenza del Cga: «Stiamo provvedendo immediatamente a rinnovare la commissione secondo quanto indicato dai magistrati amministrativi e nel rispetto delle disposizioni normative». Resta il fatto che una storia come questa si sia protratta per 13 anni. «I tempi sono quelli della giustizia amministrativa – prosegue il vertice dell’ateneo – non posso valutare tecnicamente l’iter a cui è stata soggetta questa vicenda, anche perché, di fatto, l’ho ereditata. In ogni caso, negli anni scorsi, l’Ateneo ha modificato il proprio regolamento per far sì che le commissioni siano composte nel modo più trasparente possibile».

Mattia S. Gangi

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