Inizia ufficialmente oggi la residenza creativa multidisciplinare La Stiva, presentata a Palazzo Branciforte, a Palermo. Nato dalla volontà dell’omonima associazione culturale, il progetto durerà un anno con la collaborazione di professionisti e giovani ragazzi del Comune agrigentino in diversi settori della creatività contemporanea. «Un’idea folle – racconta Michele Segretario, responsabile de La Stiva – almeno così pensavano in molti finché era su carta. Abbiamo reclutato professionisti italiani di fotografia, musica, informatica, letteratura e grafica attraverso i canali giusti, e abbiamo innescato un meccanismo produttivo innovativo. La sfida è quella di combattere l’isolamento dei giovani siciliani che desiderano crescere nel campo dei lavori creativi e che percepiscono il territorio siciliano come limitante».
A ospitare per 12 mesi i creativi e il loro piccolo staff di ragazzi, il Comune di Casteltermini, che offre loro le stanze dello storico palazzo appartenuto alle famiglie dei principi Ferrara e Termini. «Questo progetto è fondamentale per la crescita professionale e umana dei nostri ragazzi – afferma il sindaco Alfonso Sapia – L’amministrazione si sta prodigando nella creazione di un futuro valido sulla base del rilancio culturale, è ormai impensabile una prospettiva economica basata sull’industria e sull’investimento proveniente dall’estero. Inoltre, è giusto che i giovani collaborino con artisti e creativi che diano loro ossigeno, affinché possano sviluppare i loro talenti e le loro passioni».
L’idea di residenza creativa multidisciplinare come struttura produttiva autosufficiente si è classificata al settimo posto su 1200 domande all’Avviso Giovani per il Sociale. Sono stati premiati i punti di forza, quali la produttività, la valenza sociale, la promozione del territorio siciliano e la valorizzazione delle risorse umane dell’isola.
«Va sottolineato proprio l’impatto sociale – spiega Giuseppe Cimino, coordinatore di progetto –. La Stiva sarà una prova per il professionista che verrà a Casteltermini ma una boccata d’aria per il giovane appassionato di musica, letteratura o fotografia. La condizione di isolamento siciliano, citata da Bufalino o Sciascia, è fonte di disagio e di perdita di entusiasmo, il giovane spesso non vede vie d’uscita né altre realtà rispetto a quella in cui vive. Questa collaborazione nasce nello spirito di crescita professionale ed umana – aggiunge -. Il progetto, insieme a quelli che seguiranno, sarà un ponte tra l’entroterra della Sicilia con il mondo circostante che permetterà a chi vive in questo posto di condividere, aprirsi e lavorare sulle proprie aspirazioni». Incontri, presentazioni e attività saranno svolte nel territorio siciliano, a Palermo sarà allestito Percezioni, il festival di arte e immagini arrivato alla sua seconda edizione.
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