Tante
ex seconde linee dal passato semi-sconosciuto in cerca di ribalta, ma anche esordienti vogliosi di fare strada. È la Lega dei sondaggi al 30 per cento che affonda non la spada di Alberto da Giussano, bensì una rete di contatti e convergenze dal gusto assai vintage nel ventre politico della provincia di Catania. Con un metodo, in realtà, che al momento non mostra eccezioni: porte chiuse a parlamentari e ex parlamentari di vario livello, più flessibilità sui curriculum con pregressi politici anche in antitesi al salvinismo, ma non di primo piano. Così il caso Filippo Drago sembra ormai archiviato: nessuno spazio, parola del commissario del partito Stefano Candiani, per il primo cittadino centrista di Aci Castello. Un altro ex Udc pare già ai margini: Fabio Mancuso, sindaco di Adrano per due volte nonché ex deputato Ars con l’Mpa e il Pdl, che in realtà al partito di Salvini qualcosa l’aveva data. Il bel 12 per cento alle Comunali di giugno – e l’incasso di tre consiglieri, Giuseppe Rapisarda, Irene Cinardi e Gloria Stancampiano – porta la sua firma, ma non gli è valso la tessera. Sgomita infatti la giovane base di leghisti adraniti guidata da Nicola Caltabiano e Tina Cancelliere, senza timore di prendere le distanze dall’ingombrante ex onorevole.
A Catania città l’atmosfera appare più soft: svetta su tutti, grazie anche al filo diretto con Candiani e Salvini, Fabio Cantarella, assessore all’Ambiente del sindaco Salvo Pogliese, con la testa già all’Europarlamento. L’espansionismo della Lega etnea torna dunque utile alla causa dell’ex vicesindaco di Mascalucia, candidato in pectore per le elezioni di maggio. L’ipotesi del gruppo consiliare a Palazzo degli Elefanti è finita in stand by: il consigliere Salvo Peci rimane assieme all’ex lombardiano Andrea Barresi nel gruppo misto. Passaggio che aveva sancito la rottura con uno dei riferimenti di Peci cioè l’ex alleato di Drago Piero Lipera. Il cui fratello, Alessandro, è da poco il coordinatore degli junior leghisti della Sicilia orientale. Per loro già una gioia: l’elezione di Federico Scalisi, salviniano dell’associazione Controcampus, a senatore accademico all’Ateneo di Catania.
È invece la zona jonica a prendersi la scena. A
Giarre guida le operazioni l’ex consigliere Giovanni Barbagallo, 32mila like su Facebook e leghista fin dagli anni dell’appoggio all’ex primo cittadino, oggi assessore a Catania, Roberto Bonaccorsi. Nel direttivo della nascente sezione – 100 pretesseramenti per il 2019 – siede anche un ex candidato sindaco grillino, Francesco Candido, mentre vengono tenuti lontani alcuni protagonisti sia dell’era Sodano e dell’attuale era D’Anna. Potrebbero invece esplodere fin da subito le contraddizioni a Mascali, dove hanno preso la tessera l’ex candidato sindaco Giuseppe Calà, ma anche consiglieri come Carmelo Caltabiano e Tano Portogallo, nonché il medico Salvatore Gullotta, marito dell’assessora Virginia Silvestro, ex Udc e FI. Tutti mini-ras delle preferenze in competizione fra loro.
Più delineata la situazione a Fiumefreddo – l’ex Fratelli d’Italia Nino Mobilia ha creato un circolo – mentre a Piedimonte è scoppiato il caso del surreale accordo fra i nuovi leghisti locali guidati dall’ex lombardiano Angelo Valastro e la giunta Pd di Ignazio Puglisi. «Ero candidato in una lista civica eterogenea – precisa dopo le pressioni del partito il consigliere legato a Valastro Gabriele Ucciardello – ma oggi ho aderito alla Lega e la rappresento in Consiglio. Non c’è alleanza con il Pd, il mio sostegno è sugli atti riguardanti l’interesse della comunità, sugli atti politici sono ovviamente distante dai dem».
Altri consiglieri hanno sposato la Lega a Nicolosi – Alberto Mazzaglia e Alessandro Chisari, vicini al sindaco Angelo Pulvirenti – a Ragalna – Piero Mazzaglia, ex Pdl – e novità dovrebbero presto arrivare da Gravina e Bronte e Riposto. A Maletto, invece, la Lega è presente fin dal 2014, grazie al precursore Antonio Mazzeo, lo scorso giugno candidato sindaco con il diretto endorsement di Salvini.
Si pesca a destra anche a Paternò – l’adesione del vicesindaco Ezio Mannino è cosa fatta – e ad Aci Sant’Antonio, dove l’ex aspirante sindaco Giuseppe Micalizzi ha preferito Salvini alla Fiamma Tricolore. Si vocifera anche dell’avvicinamento dell’ex musumeciano Enzo D’Agata. L’ex assessore Franco La Rosa è il riferimento che, ad Aci Castello, ha soppiantato Drago.
Si sonnecchia, invece, nel Calatino. I consiglieri di Caltagirone Enzo Gozza e Margherita De Caro – defilato l’ex candidato alle Regionali Gaetano Alba – non hanno ancora fatto proprio il simbolo in aula. Da Grammichele sembrerebbe bramare più spazio il consigliere Rocco Zapparrata. Niente di nuovo, ad oggi, da Motta Sant’Anastasia – leghista è il sindaco Anastasio Carrà, ex alleato di Sammartino e Valeria Sudano da quasi 5mila voti alle Regionali – e da Acireale, dove Giusy Brischetto si era candidata a sindaco con il Carroccio che però è rimasto inchiodato al 2 per cento. Il consigliere Turi Scaletta incarna, infine, la Lega a Misterbianco ma da civico, in aula, appoggia la giunta di centrosinistra dell’intramontabile Nino Di Guardo.
Aggiornamento ore 12:
«Di buon mattino mi trovo citato in un articolo di un vostro giovane giornalista ove si lascia intendere che avrei richiesto di tesserarmi con la Lega di Catania e avrei ricevuto come risposta “porte sbarrate”», scrive l’ex sindaco di Adrano ed ex deputato Ars Fabio Mancuso in una nota stampa inviata alla nostra redazione. «Desidero portarvi a conoscenza che non è mia intenzione richiedere tessera di partito alla Lega di Catania – continua Mancuso – È mia intenzione, come ho comunicato al leader della Lega Matteo Salvini, impegnarmi nel suo progetto per l’Italia. Per questo motivo già nel giugno 2018 ho aderito alla Lega sottoscrivendo la tessera». L’ex primo cittadino adranita allega la sua tessera di socio sostenitore, un documento che qualunque cittadino può richiedere online. «Specifico che la tessera che Matteo Salvini mi ha onorato di possedere – prosegue Fabio Mancuso – è nel solco del mio impegno, cioè quello dell’appartenenza alla Lega e non quello della competizione all’interno della Lega». Una vicinanza che, come risulta a MeridioNews, non va giù ai vertici leghisti sull’Isola. I quali continuano a smentire che le parole di Mancuso siano la voce della Lega ad Adrano e aggiungono che è in forte dubbio il tesseramento di Mancuso, di qualunque genere, nel 2019.
Aggiornamento ore 16:
«Lo scrivente non gestisce alcun circolo della Lega assieme alla signora Tina Cancelliere, con la quale non ha rapporti di alcuna sorta», scrive in una nota Nicola Caltabiano. La redazione di MeridioNews, però, precisa di non avere mai scritto che i due gestiscano circoli insieme. «Qualora sarà smentita questa mia dichiarazione e sarò associato ancora alla signora Cancelliere – prosegue Caltabiano – non indugerò ad abbandonare per la città di Adrano l’impegno con la Lega, che proseguirà secondo le direttive del commissario Candiani».
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