È il torrone di Caltanissetta il primo presidio Slow Food del 2023. La particolarità del torrone del capoluogo siciliano riguarda la ricetta. Gli ingredienti utilizzati sono soltanto tre e tutti caratteristici del territorio: miele, mandorle e pistacchi. Il processo di lavorazione richiede più di otto ore ed è rimasto identico a quello di oltre un secolo fa. Nella produzione non c’è zucchero aggiunto, zero albumi e nessun conservante, solo «miele, mandorle e pistacchi rigorosamente siciliani, come stabilito dal disciplinare di produzione», spiegano in una nota quattro produttori che aderiscono al Presidio Slow Food.
«Il procedimento di lavorazione– sottolinea Claudio Nitro, referente dei produttori – è lungo, più che complicato e lo abbiamo volutamente mantenuto identico a quello di oltre un secolo fa. Il miele viene fatto cuocere a fuoco bassissimo per almeno otto ore nella cosiddetta quadara, cioè un grande calderone di rame. Poi, quando il miele entra in cottura e l’umidità del miele è evaporata – continua – incorporiamo mandorle e pistacchi in precedenza leggermente tostati. L’impasto, chiamato massa, viene posto in telai di legno e, in un secondo momento, prima che si raffreddi completamente, tagliato nelle caratteristiche stecche».
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