Torna l’atletica leggera allo stadio Angelo Massimino Lavori costati 4mila euro, dubbi su omologazione pista

Torna l’atletica leggera allo stadio Cibali di Catania e per un pomeriggio la struttura non sarà riservata soltanto al calcio. La notizia arriva direttamente dal presidente provinciale della federazione di atletica leggera etnea Giuseppe Sciuto che, attraverso un post su Facebook, ha diramato i dettagli del Festival del mezzofondo. Manifestazione che sarà valida come seconda prova del grand prix provinciale e dei circuiti denominati Young challenge e Assoluti challenge. Le gare inizieranno alle 15 di lunedì 24 aprile con le categorie giovanili per poi concludersi alle 19.20 con i 5mila metri maschili. In passato l’anello di 400 metri, distanza di un giro di pista, ha ospitato eventi di assoluto rilievo come un campionato italiano di società, le Universiadi e i mondiali militari. Passato il momento d’oro la pista è stata progressivamente abbandonata, diventato a esclusivo utilizzo del Calcio Catania e di pochi eventi, come il concerto del cantante Luciano Ligabue. 

In mezzo c’è un tragico evento come la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, che perde la vita durante il derby Catania-Palermo del febbraio 2007. Una data storica per il calcio italiano che impone a livello nazionale una nuova organizzazione degli impianti sportivi e della sicurezza al loro interno. A subire notevoli interventi è proprio lo stadio Cibali dove arrivano i tornelli per il controllo dei biglietti e delle nuove barriere in alcuni settori. A destare maggiori polemiche sono quelli che vengono posizionate a ridosso della curva Nord, che di fatto finiscono sopra la pista di atletica leggera e cancellano la zona di partenza di una delle gare più spettacolari: quella dei 100 metri. Negli anni ci sono altre modifiche che vengono autorizzate: come l’interramento della panchine per l’allenatore e le riserve. Operazione che cancella le pedane per il salto in lungo. Adesso però qualcosa sembra essere cambiato, grazie al ritorno in Sicilia dei campionati italiani universitari, che verranno ospitati a Catania. 

Quindici giorni fa sono iniziati infatti i lavori di rifacimento di alcuni impianti, compresa la pista di atletica leggera dello stadio Angelo Massimino. Sono stati ultimati in cinque giorni. Il costo, che ammonta a quattromila euro, è stato versato dalla Fidal su autorizzazione del Comune, che è l’ente proprietario della struttura. L’intervento ha consentito di ripristinare la pista con gli interventi di un’azienda specializzata, che si è occupata di aggiustare alcune porzioni danneggiate da petardi, fumogeni e bombe carta, e una porzione di pista – che si trova più o meno all’altezza dei 200 metri – che sarebbe saltata mesi fa per il passaggio di un tir di servizio di uno spettacolo tenutosi allo stadio.  

Nelle ore immediatamente precedenti il Festivaldubbi si sono addensati sulla presenza del certificato di omologazione, documento di collaudo fondamentale per la federazione d’atletica per consentire di validare i risultati raggiunti dagli atleti. Per intenderci, se in assenza dell’omologazione qualcuno stabilisse un record del mondo, il tempo non verrebbe riconosciuto ufficialmente. L’ultima autorizzazione decennale di questo tipo, secondo quanto appreso da MeridioNews, risalirebbe al 2005 e quindi lunedì prossimo sarebbe ampiamente scaduta. D’altro canto, oggi il presidente provinciale della Fidal Giuseppe Sciuto ha – come racconta lui stesso a MeridioNews – richiesto la proroga dell’omologazione della pista agli uffici competenti. «Sì – spiega Sciuto – la proroga l’abbiamo richiesta oggi, ma non sappiamo se fosse già stata effettuata d’ufficio». Secondo il presidente, in nessun caso gli atleti rischierebbero la mancata registrazione dei tempi, perché l’omologazione potrebbe essere rilasciata anche dopo le manifestazioni. Il segretario generale della federazione Fabio Pagliara sostiene invece che «l’impianto è omologato fino al 2019». La fonte di Pagliara sarebbe Gianfranco Renzulli, responsabile nazionale dell’ufficio impianti. Insomma, su questo punto non manca un minimo di confusione. 

Marco Militello

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