La tensione dei lavoratori di Antenna Sicilia e Telecolor rimane alta, dopo l’annuncio di una drastica riduzione del personale. Complice un editore finora mal disposto all’ascolto di altre ragioni, i dipendenti dell’azienda di Mario Ciancio Sanfilippo vivono da settimane nell’ansia di un progetto di risanamento di bilancio a dir poco rigido. «Bisogna pensare al piano industriale, a un piano di rilancio e si devono trovare altre misure che non siano così drastiche», afferma Giovanni Pistorio, rappresentante sindacale della Cgil. Che annuncia un’assemblea dei lavoratori di entrambi i canali televisivi per domani mattina, oltre ad altre iniziative: «Il 31 i lavoratori di Antenna Sicilia hanno indetto uno sciopero, il 5 settembre è previsto un incontro con l’azienda».
«Per Telecolor i licenziamenti riguardano 24 lavoratori su 40, tutti del reparto tecnico-amministrativo. E non ci sarebbe ovviamente più spazio per la decina di precari che attualmente lavorano per l’emittente», spiega Pistorio. Non cambia di molto la situazione per Antenna Sicilia, il cui personale – giornalisti, per il momento, esclusi – dovrebbe essere ridotto di più del 50 per cento.
«Tra i dipendenti c’è ovviamente una forte preoccupazione». Nonostante una timida apertura dell’editore, che si dice disposto a cercare altre eventuali soluzioni, la situazione non sembra poter volgere al meglio. «L’azienda continua a esporre i dati del bilancio, ma non sono numeri utili per una strategia di rilancio», dice il sindacalista. La crisi generale del settore editoriale e le difficoltà emerse a seguito del passaggio al digitale terrestre hanno scavato sempre più i conti di viale Odorico da Pordenone. Il timore è che possa ripetersi la stessa situazione che nel 2006 portò al licenziamento di pressoché l’intera redazione di Telecolor, ma con l’aggravante dell’unificazione delle due testate, cosa che comporterebbe ben più dei tagli finora annunciati. Paure ulteriormente confermate dal passaggio di Michela Giuffrida da una poltrona di direttore all’altra.
«Tagliando i lavoratori – afferma deciso Pistorio – si riduce il numero e la qualità dei programmi e di conseguenza l’investimento pubblicitario. E l’anno prossimo ci si ritroverà nella stessa situazione, ma con la metà dei dipendenti da dover tagliare ulteriormente».
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