Impresa e arte. Sport e studio. L’ignoto – inteso sotto vari aspetti – e open government, ma anche scienza. Sono alcuni dei temi affrontati lo scorso 18 ottobre in occasione del TEDx, la versione locale della conferenza TED californiana, organizzato dalle associazioni di alunni ed ex alunni della Scuola superiore dell’università di Catania. Ad alternarsi sul palco di villa San Saverio, sede della Scuola etnea, sono stati ospiti diversi tra loro accomunati dall’aver compiuto percorsi di vita che li hanno portati «dall’eccezione alla regola».
Il primo intervento è stato curato dall’imprenditore Mimmo Costanzo che ha parlato del Sesto senso dell’impresa e delle «istruzioni per l’uso» del settore. Affrontare l’ignoto: il fallimento come vantaggio competitivo è stato il tema affrontato da Simone Tornabene, digital strategist ed ex alunno della Scuola, che ha fatto riflettere su come «un foglio bianco è l’inizio di molte cose. Padre di grande ansia e di grande eccitazione». Francesco Cafiso, l’enfant prodige della musica jazz, ha elencato Tre motivi per restare: «Restare e non accontentarsi possono benissimo andare d’accordo», ha affermato, accompagnando il suo elenco con delle esecuzioni al sax. Umberto Bonaccorsi, allenatore della squadra dei Briganti, ha convinto la platea che è possibile Cambiare il mondo con il rugby. Anche «a Librino, la città nella città».
L’esperto di digital marketing Tiziano Tassi ha spiegato che Studiare non basta. «La pratica è ciò che ci manca oggi. Ne facciamo abbastanza?», chiede provocatoriamente. Carmelo Papa, dirigente della St Microelectronics ha trattato il tema Fare imprese smart. Molto intenso lo speech di Hibu Ali e Rosario Valastro dal titolo Allarghiamo i confini. I due, rispettivamente mediatore culturale e presidente regionale della Croce rossa, hanno trattato il tema della migrazione attraverso il racconto delle esperienze personali.
Molto attesa la testimonianza di Alex Vespignani, fisico, docente alla Northeastern University, e uno dei primi al mondo a utilizzare i big data per analisi in diversi campi. Il suo discorso, dal titolo Prevedere l’imprevedibile nei sistemi sociali, è partito da una domanda: «Perché amiamo le regole?». La scienza – le «conquiste» di scienziati che appartengono a tutti – è stato il punto di partenza anche per Fabio Pulizzi (caporedattore della rivista Nature nanotechnology) che ha parlato de L’arte della letteratura scientifica. La docente de La Sapienza di Roma Lea D’Antone si è occupata di Open government e progresso sociale. «Anche oggi possiamo trovare nicchie di buon funzionamento della pubblica amministrazione», ha chiarito. La chiusura, con uno speech dal titolo Il libro è uno spettacolo, è stata affidata ad Antonella Ferrara, imprenditrice e presidentessa del festival letterario di Taormina Taobuk.
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