Tedino punta sulla forza del collettivo «Sono fiducioso, il leader sarà il gioco»

La doppia sfida di Bruno Tedino. L’allenatore del Palermo, all’esordio in un campionato di serie B, ha due mission parallele: riportare i rosanero in A e, contestualmente, provare attraverso i risultati a raccogliere i consensi di una piazza arrabbiata, delusa dalla retrocessione e sempre più distante dal modus operandi del patron Zamparini: «Ciò che è successo mercoledì non capita tutti i giorni ma noi, come gruppo di lavoro, non abbiamo avuto contraccolpi negativi – ha spiegato il tecnico veneto riferendosi alla contestazione degli ultras all’esterno del Tenente Onorato – non nego che ci avrebbe fatto più piacere se i cinquecento tifosi fossero stati lì per accoglierci con entusiasmo piuttosto che per contestare ma il nostro compito è quello di non farci condizionare da fattori ambientali e di pensare solo al lavoro sul campo. Non voglio alibi di nessun tipo, guardiamo in faccia la realtà e andiamo avanti per la nostra strada pensando solo al nostro unico obiettivo che è quello di riportare in alto i colori rosanero». Tedino prova ad isolare la squadra da interferenze esterne: «Devo dire che ho visto comunque serenità sul volto dei giocatori e anche tanta voglia di fare bene. C’è grande disponibilità da parte di tutti e, proprio in virtù di questa disponibilità e voglia di fare, sono convinto che ci toglieremo belle soddisfazioni. Noi ci siamo e abbiamo tanta voglia di dimostrarlo».

Disponibilità e voglia di sacrificarsi sono feedback che lo staff tecnico ha ricevuto in questi giorni anche da parte di chi come Diamanti non rientra più nei programmi societari o di giocatori come Rispoli e Nestorovski costantemente al centro di diverse voci di mercato: «Diamanti si sta allenando molto bene e per me è un tesserato del Palermo a tutti gli effetti – ha sottolineato Tedino – non so se farà parte del progetto futuro ma, in attesa di sviluppi, posso confermare che Alino, la cui carriera certamente non la scopro io, sta lavorando con dedizione e si è messo a disposizione. Rispoli e Nestorovski? Me li godo finché saranno con noi. Il mercato termina il 31 agosto e io non posso entrare in questioni che non mi competono nel senso che se arriva un’offerta vantaggiosa per la società non posso essere io a trattenerli. Detto questo, entrambi sono giocatori molto forti e anche loro stanno lavorando duramente per il bene del Palermo».

Dopo i dieci giorni di ritiro in Carinzia, la squadra ha iniziato in sede a scaldare i motori in vista dei primi impegni ufficiali. Il battesimo della nuova stagione coincide con il match in programma al Barbera il 6 agosto e valido per il secondo turno eliminatorio di Tim Cup contro la vincente della sfida Virtus Francavilla-Imolese. Gara per la quale i biglietti di Curva e di Tribuna Montepellegrino costeranno due euro: «La Coppa Italia è una manifestazione per noi molto importante e ci servirà anche a verificare la nostra condizione dal punto di vista fisico, tecnico-tattico e anche della capacità aerobica. È una competizione che vogliamo onorare nel miglior modo possibile». Ai nastri di partenza si presenterà un Palermo ancora incompleto e con quale vuoto da colmare: «La difesa, alla luce soprattutto della partenza di Goldaniga e dell’infortunio di Ingegneri, è un reparto che certamente va puntellato. A centrocampo, invece, siamo a posto avendo giocatori con caratteristiche complementari. In attacco, invece, siamo molti e, anche se non è questo il momento, andranno fatte delle valutazioni. Manca un attaccante di categoria? Contano soprattutto gli sviluppi in fase offensiva. Nestorovski da solo non farà tanti gol, anche lui avrà bisogno di un sostegno. Il nostro leader sarà il gioco – ha aggiunto – un modello di riferimento è il Napoli che, pur avendo perso un grande attaccante come Higuain, nella scorsa stagione è riuscito a colmare il gap portando diversi giocatori in doppia cifra».

Supportato dalla famiglia («Non è qui con me e questo mi pesa ma nella vita vanno fatti dei sacrifici. Mia figlia Nicole ama i colori rosanero e si è messa a piangere appena ha ricevuto la maglia con il numero 19»), l’ex allenatore del Pordenone farà il possibile per lasciare il segno e creare le condizioni per una stagione all’altezza delle aspettative: «Sono sereno e anche molto fiducioso. Per noi dello staff, Palermo è un sogno ed è davvero un motivo di orgoglio potere allenare in una piazza del genere, espressione di una città così importante e blasonata». I rosa, intanto, oggi hanno sostenuto un allenamento mattutino a Boccadifalco alla vigilia del test, il terzo del precampionato, contro il Monreale. Non si è allenato in gruppo Balogh, impegnato in un lavoro personalizzato con fisioterapia e palestra. Riatletizzazione e cure dei fisioterapisti, invece, per Bentivegna. E terapie anche per Rolando, alle prese con un trauma contusivo-distorsivo rimediato a Bad Kleinkirchheim durante l’amichevole contro l’ND Ilirija 1911.

Antonio La Rosa

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