Teatro Mediterraneo Occupato  Cartellone, polemiche e sgombero

La storia del Teatro Mediterraneo è una storia di coesione nella lotta, di una collettività contro l’indifferenza e lo spreco.

Era il 16 Dicembre del 2013 quando i locali del capannone numero 1 dell’ex Fiera del Mediterraneo sono stati occupati e destinati a una nuova vita da parte di un collettivo autogestito che ha deciso di riappropriarsi di uno dei tanti spazi negati alla città e farne fucina di arte, cultura e spettacolo.

La situazione ad oggi è però complessa. Una ricca programmazione di eventi, laboratori e produzioni teatrali si contrappone alle incertezze di un futuro imminente e si destreggia sotto la spada di Damocle che è la minaccia di sgombero. 

I ragazzi del collettivo, oltre a concretizzare le idee in incontri culturali, hanno allestito il palco, la platea e l’amplificazione, si prendono cura degli interni e bonificano il verde circostante cercando di trovare un compromesso con le istituzioni, affinché esse riconoscano il valore del loro intervento: «Da oltre un anno lavoriamo alla costruzione di un luogo di scambio e di incontro, che sperimenta pratiche gestionali e di produzione nuove ispirate all’idea della sostenibilità sociale ed economica e al principio della partecipazione come modello di cittadinanza attiva. Come assemblea del Teatro Mediterraneo Occupato desideriamo fare un passo oltre lo stato di occupazione e avviare una discussione con le parti istituzionali che tuteli il percorso fatto e che definisca un regolamento condiviso dello spazio».

La giunta comunale mostra delle perplessità sul modello di gestione a causa delle attività commerciali che sono state riscontrate al di fuori da ogni regola – vendita di bibite e contributi economici per gli spettacoli da parte degli utenti – ma ha comunque stonato e rinviato lo sgombero. Il Sindaco ha diffuso una nota nella quale descrive una giunta favorevole al dialogo e invita il Collettivo a «ricondurre a legalità e sicurezza» la situazione.

Il Colletivo del TMO rincalza e spiega che in autogestione la vendita di bibite e i contributi sono necessari per un autofinanziamento che viene reinvestito nello stabile, dal recupero dei danni causati dagli ultimi atti vandalici, al pagamento della luce secondo un regolare contratto Enel, alle attrezzature: «Non ci vergogniamo delle attività commerciali che svolgiamo, quando ci sono avanzati dei soldi li abbiamo donati in favore dei No-Muos».

Il cartellone del Teatro Mediterraneo è denso di appuntamenti, collaborazioni e progetti tesi a fortificare la nuova identità del Padiglione 1 fino al 14 Luglio 2015, data scelta per il valore simbolico del Festino e dalla quale il Collettivo intende dar via ad una nuova fase del Teatro.

Il primo evento in programma sarà il 12 Marzo, il collettivo Generazione Disagio porterà sulla scena «Dopodiché stasera mi butto». Un importante appuntamento sarà quello del weekend del 21/22 quando, insieme al comitato Fiera-mente, verranno organizzati laboratori, incontri, concerti, mercati ed esposizioni centrati sul tema ‘diritto alla città’. A metà Marzo l’attrice e regista Chiara Guidi terrà un laboratorio sulla voce aperto al pubblico e l’attore Salvatore Cantalupo coordinerà un laboratorio di dieci giorni al termine del quale porterà in scena lo spettacolo-azione «Azione N°9 Quegli Angeli Tristi» su Andreij Tarkovskij. Inoltre, è previsto per il 2 Luglio il debutto del collettivo al Festival Internazionale delle Orestiadi di Gibellina con lo spettacolo «Massa & Potere #2».

Eugenia Nicolosi

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