Hanno rifiutato le trasfusioni per protestare contro i tagli alla sanità decisi dall’assessorato regionale rifiutando le trasfusioni. A Catania, come nel resto della Sicilia, le associazioni di talassemici, drepanocitici ed emoglobinopatici si sono organizzate – coordinate dalla sezione regionale della Lega italiana per la lotta contro le emopatie e i tumori dell’infanzia – allestendo stamattina gazebo per raccogliere le firme e presentarle a mo’ di conto all’assessore alla sanità Massimo Russo. I dirigenti della Lega, con in testa in presidente regionale Loris Giambrone, sono andati a Palermo «per cercare di trovare un dialogo e una soluzione alternativa», afferma Giuseppe Reina, vicepresidente dell’associazione Bambino emopatico attiva al Policlinico di Catania.
Nella città etnea, in particolare, si teme per il previsto un accorpamento degli ospedali Policlinico, Garibaldi e Ferrarotto. Tutti i pazienti confluiranno in quest’ultimo, ma «a fronte di un adeguamento della struttura che dovrà gestire circa il triplo dei pazienti abituali, non c’è un corrispettivo adeguamento del personale, che non sembra essere né adeguato nel numero, né specializzato per il problema specifico», afferma Reina. Sono parecchi i malati che hanno rifiutato la trasfusione oggi per cercare di far sentire il loro disagio e il loro disaccordo alla linea scelta dalla Regione. Una protesta per cui «è necessaria la collaborazione dei medici che devono programmare le trasfusioni insieme al centro trasfusionale perché il sangue non può essere buttato», spiega Annamaria Costarelli, assistente sociale dell’associazione Bambino emopatico. «Ovviamente – aggiunge – se l’emoglobina nel sangue è a livelli troppo bassi, la trasfusione è assolutamente necessaria».
Una giornata di manifestazione per reclamare una buona sanità per delle malattie ereditarie con cui si deve convivere per tutta la vita. Non tutte invalidanti, ma di certo non facili da affrontare. I pazienti e i loro parenti, anche se da una parte comprendono la necessità di diminuire la spesa, dall’altro non capiscono le modalità con cui si prendono delle scelte piuttosto che altre. «Il Policlinico era un centro di eccellenza, mia figlia ha sempre fatto qui le sue trasfusioni – dice ancora Giuseppe Reina – e adesso stanno smantellando tutto».
Si cerca la solidarietà di tutti e anche Marco Consoli, presidente del consiglio comunale di Catania, ha dimostrato la sua vicinanza, promettendo di andare insieme con le associazione di categoria dal direttore generale del Policlinico.
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