Sul traghetto delle 22 partito ieri sera da Villa San Giovanni per Messina c’erano anche un camper e una vecchia e pittoresca Renault carica di bagagli fin sopra il tetto, avvistata nei giorni scorsi anche in altre parti d’Italia e pare proveniente dalla Francia. Il flusso di macchine e passeggeri che ieri si è spostato dalla Calabria alla Sicilia è stato anomalo. «È così da venerdì sera, con un’affluenza maggiore ieri», conferma Michele Barresi, segretario della Uiltrasporti che da sempre si occupa di mobilità sullo Stretto.
Tra venerdì e ieri, però, è subentrata un’importante novità: il decreto del ministero della Salute che ieri pomeriggio, per la prima volta, ha introdotto il divieto di spostarsi fuori dal Comune in cui ci si trova tranne che per salute, lavoro o «assoluta urgenza». Un ulteriore paletto, fortemente richiesto dai governatori delle regioni del Sud, per evitare che, dopo la nuova stretta sulle attività produttive, lavoratori meridionali rimasti senza occupazione potessero tornare a casa. Tuttavia il divieto, che sarebbe dovuto essere immediatamente esecutivo, quindi a partire da ieri sera, non è stato applicato. In sostanza a Messina, sugli unici due traghetti rimasti operativi, quello delle 18 e quello delle 22 provenienti da Villa, i controlli ci sono stati. Ma nessuno sarebbe stato fermato e rispedito indietro.
«Siccome in quella coda ero presente anche io (in quanto sanitario autorizzato dall’Asp di Reggio)
posso parlare per testimonianza diretta – spiega Pietro, un infermiere che fa il pendolare tra Reggio Calabria e Barcellona Pozzo di Gotto e che era a bordo del traghetto della Caronte delle 22 – La nave era piena, è vero. Ogni auto che si è imbarcata è stata controllata, sia a Villa che a Messina. Sono stati ritirati autorizzazioni e documenti dalla Guardia di finanza e dal Corpo forestale. Personalmente mi hanno fermato due volte e preso la temperatura, a me come a tutti quelli in coda. Adesso io non vi posso dire dove andavano e chi erano e perché sono stati fatti salire. Ma sui controlli posso garantire».
Controlli auto per auto, misurazione della temperatura e ritiro dell’autocertificazione. Il racconto del giovane infermiere messinese trova conferma da quanto raccolto da MeridioNews da una fonte interna alle forze dell’ordine. «Tutti controllati ma ieri sera non è stato fermato nessuno», spiega. Dalla Prefettura di Messina precisano che i controlli «spettano anche a Villa». E che da oggi «verrà fatto rispettare il nuovo decreto».
La situazione ha fatto infuriare il governatore Nello Musumeci che ha invitato il prefetto di Messina a far rispettare le ordinanze e ha scritto alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. «Lei sta assumendosi una grave responsabilità nel vanificare gli sforzi ed i sacrifici di milioni di siciliani. Agli imbarcaderi della Calabria nessuno vigila sul rispetto dei vostri decreti. Non posso consentire tanta irresponsabilità da parte del governo nazionale verso la Sicilia».
A tuonare anche il sindaco Ceteno De Luca che stasera ha promesso sarà lui in persona a impedire l’attraversamento e ha invitato il presidente della Regione a seguirlo. «Venga con me stasera sulla sponda dello Stretto. Non permetta a nessuno di giocare con la pazienza dei siciliani. Dovete smetterla – attacca, rivolgendosi ai ministri della Salute e dell’Interno – di emanare provvedimenti se poi non avete la forza di farli applicare».
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