Anche la cna siciliana dice la sua sul mutuo da un miliardo di euro che il governo siciliano vuole contrarre per pagare alcuni debiti della p. A. . Ed è una dichiarazione in linea con quanto detto da cisl, cgil, confindustria e dalle forze politiche di opposizione all'ars, incluso il m5s, nei giorni scorsi.
Sul mutuo da 1 miliardo arriva anche la Cna: “Spending review per pagare i debiti della P.A.”
Anche la Cna siciliana dice la sua sul mutuo da un miliardo di euro che il Governo siciliano vuole contrarre per pagare alcuni debiti della P.A.. Ed è una dichiarazione in linea con quanto detto da Cisl, Cgil, Confindustria e dalle forze politiche di opposizione all’Ars, incluso il M5S, nei giorni scorsi.
Ovvero una bocciatura totale dell’iniziativa governativa che non garantisce le pmi siciliane creditrici e che impone il mantenimento delle attuali addizionali Irpaf e Irap, che invece dovevano essere diminuite già da quest’anno.
“I debiti che la pubblica amministrazione ha accumulato nei confronti delle imprese attraverso comuni, enti e societa’ vanno pagati- dice Giuseppe Cascone, presidente della CNA della Sicilia – il mutuo per reperire la somma necessaria al pagamento dei debiti a nostro avviso puo’ essere coperto attraverso una seria e profonda operazione di spending review alla Regione”.
Senza necessariamente spremere ancora i siciliani, insomma.
Stamattina era stata la volta del leader di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, che ora fa opposizione al Governo Crocetta (ma mantiene l’assessorato regionale alle Attività Produttive in cui ha piazzato Linda Vancheri).
Anche lui, dinnanzi all”ipotesi di mantenere invariata la pressione fiscale a carico dei siciliani, suggerisce la via della spending review:
“Ci sono milioni di euro che si possono risparmiare – attacca Montante – Renzi annuncia tagli agli stipendi dei manager pubblici? Bene, in Sicilia la Regione pero’ continua a pagare persino amministratori di societa’ pubbliche in liquidazione per non fare nulla”.
Domani il disegno di legge sarà in discussione all’Ars.
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