Emozionato ma con le idee già chiare. Luca Blasi, 43enne avvocato penalista etneo, è il nuovo presidente dell’azienda Sostare. La società – interamente partecipata dal Comune di Catania – ha da questo pomeriggio un nuovo vertice che prende il posto di Gilberto Cannavò. La scelta nasce «da una richiesta di disponibilità che mi era stata avanzata nelle scorse settimane», commenta Blasi a caldo a MeridioNews. Una figura data come vicina al movimento Sicilia futura, nonostante la precisazione del diretto interessato: «Io sono fuori dalle dinamiche politiche e nella mia vita non avevo mai ricevuto una nomina di questo genere». Laureato a 22 anni in Giurisprudenza, dottore di ricerca in Scienze criminalistiche e componente del direttivo della Camera penale, il nuovo presidente adesso dovrà fare i conti con alcuni dei nodi principali che riguardano la società: dalla riduzione dei costi di riscossione al nuovo contratto che partirà il 10 agosto con tariffe aumentate.
«Il documento deve essere rispettato – precisa – ma io ritengo che il servizio debba essere reso più efficiente». Tra le idee che bollono in pentola quella di «cercare di agevolare le fasce deboli con tariffe idonee alle esigenze». Il riferimento è a studenti e dipendenti «costretti a spostarsi in città e a parcheggiare per motivi lavorativi». Sulla scrivania di Blasi arriverà anche la sosta a pagamento in centro storico durante la notte. Una scelta che in passato ha suscitato tante polemiche ma che è stata giustificata dall’amministrazione come una presa di posizione nei confronti dei parcheggiatori abusivi: «Cercheremo di trovare dei margini per non gravare sulle tasche di coloro che frequentano il centro di Catania».
L’azienda, che al suo attivo conta 215 dipendenti e gestisce ottomila stalli contrassegnati con la pittura blu, non può non fare i conti con i bilanci. Tra i punti caldi c’è quello del servizio di riscossione, considerato spesso vessatorio nei confronti dei cittadini. Oltre alla somma di dieci euro, introdotta nel 2009 in aggiunta alla multa, gli automobilisti pagano anche le spese legali e amministrative. L’avviso di versamento arriva infatti a casa con una missiva di un avvocato, incaricato dall’azienda con un’apposita consulenza. «Bisogna riavvicinarsi ai cittadini – conclude Blasi – valorizzando le professionalità interne. È certo che chi non paga le multe le deve saldare, ma questo non può significare avere maggiori costi».
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