Sostare, bando per direttore generale revocato  Girlando: «Ce lo siamo ritrovati già pubblicato»

«Abbiamo avviato con Multiservizi e con Sostare trattative sindacali per la copertura dell’organico aziendale. La fase di dialogo partirà solo a dicembre, quindi era stato detto a Sostare di sospendere ogni iniziativa relativa alle selezioni, in questo caso di un nuovo direttore generale. Probabilmente su questo aspetto ci sono stati difetti di comunicazione, e ci siamo ritrovati col bando pubblicato». Così Giuseppe Girlando, assessore alle Partecipate del Comune di Catania, ha giustificato ieri sera, nella prima seduta dell’anno del consiglio comunale, la scelta di revocare il bando appena emesso dalla società partecipata al 100 per cento dall’amministrazione. 

Il discusso bando per la ricerca di un dirigente ha tenuto banco insieme alla protesta delle lavoratrici degli asili nido e al concorso per addetto stampa – da 3mila 500 euro al mese -, per l’Azienda metropolitana trasporti, tutti punti fuori dall’ordine del giorno. Tra i temi affrontati solo il giuramento di Amal Thissera, primo consigliere aggiunto della città di Catania. Non affrontati per mancanza del numero legale gli altri due temi all’ordine del giorno: il regolamento sulle spese di rappresentanza e il riconoscimento dei debiti fuori bilancio.

A incorniciare un clima ricco di tensioni gli interventi di alcuni consiglieri comunali su due bandi della discordia. Uno è quello da 130mila euro annui per il direttore della ditta Sostare e l’altro è quello per addetto stampa con uno stipendio da 42mila euro all’anno emanato dall’Azienda metropolitana trasporti etnea. «Cinque minuti non bastano per riassumere i disastri compiuti in quest’ultima settimana dall’amministrazione Bianco: ho messo un nome in una busta, e spero che non sia nominato come addetto stampa la persona che ho scritto qui. Si fanno dei bandi – ha spiegato Manlio Messina – solo per gente con 5 anni di esperienza alle spalle, quando abbiamo qui tantissimi giovani giornalisti che un contratto non lo avranno mai», ha affermato con enfasi il capogruppo di Area popolare

Il consigliere dell’opposizione ha poi aggiunto: «La città sta affondando e voi pensate a sistemare un dirigente qua, un addetto stampa là, vi dovreste vergognare». Quindi si è rivolto all’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando: «Di questi due bandi dovrebbe rispondere alla Corte dei Conti perché sono inconcepibili». Messina, inoltre, ha lasciato intendere di sospettare quale figura, secondo lui, andrà a ricoprire la carica di addetto stampa dell’Amt e sventolando una cartellina ha intimato alla presidente Francesca Raciti: «Mi auguro per questa amministrazione che il nome del vincitore non sarà lo stesso contenuto in questo foglio perché sarebbe una cosa, ancora una volta, vergognosa». A suscitare i dubbi di Messina un bando che sembrerebbe fatto ad hoc per un ex direttore e caporedattore vicino all’amministrazione.

Per quanto riguarda invece il bando Sostare è subito intervenuto Girlando annunciandone la revoca. «C’è stato un difetto di comunicazione tra l’amministrazione, i sindacati e la partecipata», ha tagliato corto l’assessore. Gli ha fatto eco il vicepresidente del consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono. Il consigliere di Articolo 4 ha detto: «Non sono contrario al bando Sostare però si potrebbe cercare la figura richiesta anche all’interno della stessa azienda così da abbattere i costi».

E sempre sullo sfondo della ditta Sostare si è svolta la discussione relativa al pagamento delle strisce blu notturne, che saranno sospese a partire da giorno 22 gennaioAgatino Lanzafame di Con Bianco per Catania chiede di «annullare le multe ai danni di cittadini che non erano informati della nuova norma perché – ha spiegato – molti di loro hanno fatto ricorso e potrebbero anche vincerlo, creando quindi un danno economico».

La seduta si era aperta con la protesta delle lavoratrici ausiliare degli asili nido davanti a palazzo degli Elefanti. Le donne, in un primo momento lasciate fuori dall’aula consiliare, erano accompagnate dai membri del movimento Catania bene comune. Giunte per ascoltare l’intervento dell’assessore ai Servizi Sociali Angelo Villari, le circa 40 lavoratrici hanno manifestato in modo acceso contro il bando per i servizi ausiliari in scadenza proprio il 21 gennaio. Il bando potrebbe sancire il licenziamento della metà di loro, come sottolineato da diversi striscioni di protesta e qualche «vergogna». «Non ci potete cacciare, vi faremo trovare i cancelli chiusi», hanno urlato le ausiliarie all’indirizzo di Villari. Che si è giustificato dicendo, tra le altre cose, di aver trovato un bando già pubblicato al momento del suo insediamento.

L’unico momento distensivo è stato quello relativo al giuramento del consigliere aggiunto in rappresentanza dei cittadini di nazionalità extracomunitaria Amal Thissera. Il nuovo membro dell’aula consiliare di palazzo degli Elefanti – accompagnato dalla famiglia – ha ringraziato «di avere la possibilità di rappresentare gli 8mila extracomunitari presenti a Catania».

Cassandra Di Giacomo

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