Sono Daniele, uno che non si può firmare

Sono Daniele, studente del terzo anno della facoltà di Lettere, corso di Scienze della Comunicazione. Sono cattolico e non sono per l’orgoglio gay. Infatti non ho neppure l’orgoglio di firmarmi col mio vero nome, scusatemi. Il tuo nome è tutto te stesso e io non posso usarlo.

Come potrei firmarmi con nome e cognome, io cattolico battezzato e cresimato, visto che la Chiesa è contraria, in nome del «buon senso comune dei popoli» all’omosessualità, che risulta come «un’incompiutezza ed un’immaturità insita nella sessualità umana»?

Siccome la cosa mi riguarda, ieri pomeriggio sono andato alla libreria San Paolo e ho consultato il volume intitolato “Lexicon. Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche”, a cura del “PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA” presieduto dal Cardinale Alfonso Lopez Trujllo ed edito dalla casa editrice Dehoniana. La voce intitolata “Omosessualità e omofobia”, scritta dallo psicanalista Tony Anatrella è un coacervo dei peggiori e più confusi luoghi comuni pseudoscientifici in materia, ma nello stesso tempo costituisce un attacco diretto all’identità delle persone omosessuali.

Si parla di omosessualità che non rappresenta alcun valore sul piano sociale e non ha nessuna finalità; omosessualità contraria al vincolo sociale; omosessualità equiparata a sadomasochismo e pederastia; omosessualità derivata da impotenza ansiogena. Ma è soprattutto sulla negazione di diritti alle persone omosessuali che insiste lo scritto, sostenendo che: “non vi è alcun diritto all’omosessualità, la quale non dovrebbe dunque costituire il fondamento di rivendicazioni giuridiche”;
“l’omosessualità non è soggetto di diritti, poiché non ha alcun valore sociale…(essa) resta un intrico psichico che la società non può istituire socialmente”.

La voce relativa all’infanzia, opera di un altro autore che non ho segnato, è ancora più deprimente. Si fa un parallelo fra le richieste degli omosessuali e quelle (peraltro presunte) dei pedofili. “I pedofili, seguendo l’esempio degli omosessuali, cominciano segretamente e con fermezza a lottare per i propri diritti, nel tentativo di far legalizzare le loro azioni attraverso l’abbassamento dell’età del consenso”.

Il parallelo instaurato fra pedofili e omosessuali è chiaro. Ed è tanto più improprio se si considera che gli omosessuali, in tema di età del consenso per i rapporti sessuali si sono sempre limitati a chiedere che vi sia un’equiparazione fra quella per gli atti eterosessuali e quella per gli atti omosessuali: ed infatti così è nel nostro ordinamento.

Ecco perchè non posso firmarmi col mio vero nome.

Redazione Step1

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