Sms a pagamento, la denuncia di un lettore La presunta truffa arriva da Palermo

«LOLUP:abb.attivo. Costo 5E/sett. Partecipi al concorso, regolamento su superpremiati.it». Pazze risate. È quello che promette il servizio via sms anticipato dal precedente messaggio sul cellulare. «Ma io, a dire il vero, in tutta questa storia non ho riso per niente». Così Luca, trentenne di Catania, denuncia a CTzen una presunta truffa subita, attraverso un costoso abbonamento sul suo cellulare. Responsabile del servizio è un’azienda di Palermo, la Noatel. E basta digitare il nome sui principali motori di ricerca per vedersi restituire centinaia di denunce come quella di Luca. Tra queste, anche una della nota trasmissione televisiva Le Iene, dove ad essere stato iscritto inconsapevolmente al servizio era proprio uno degli inviati. «Uno che, come me, proprio sprovveduto non sembra. Cosa potrebbe succedere a un anziano?», si chiede il cittadino.

Luca infatti è un programmatore informatico. Pc e smartphone sono il suo pane quotidiano. «Un giorno, circa due settimane fa, ricevo sul cellulare questo messaggio, da un numero sconosciuto». Un comune numero telefonico – per l’esattezza 320.2071019 – a cui inviare un sms con scritto stop per disattivare il servizio. «Oppure chiamare un numero fisso di Palermo o ancora visitare un sito», continua Luca. «Ma siccome io ero certo di non essermi abbonato a nulla, ho subito chiamato il mio gestore telefonico». Che rassicura il giovane, dicendogli di non vedere attivo nessun abbonamento sul suo numero.

Passa una settimana, ma Luca continua ad avere il dubbio. «Così controllo il dettaglio del mio traffico e scopro che sono segnati dei costi aggiuntivi abbinati a quel numero che mi ha inviato l’sms. Sebbene non abbia mai ricevuto altri messaggi». La seconda chiamata al gestore telefonico è meno fiduciosa. «La centralinista mi spiega che si tratta di servizi terzi, cioè di altre aziende, come i messaggi che si ricevono dalla banca, ma che in ogni caso devono essere attivati dal cliente – spiega il giovane – Quando le dico di non aver attivato nulla, finalmente mi spiega».

Fuori dai denti, l’addetta ammette che «non sono il primo a lamentarsi – continua Luca – e che questa azienda manda degli sms che, per il solo fatto di averli aperti e letti, inviano un codice di conferma dell’iscrizione all’operatore telefonico». Che quindi, ricevuto il presunto ok del cliente, è in regola. «Da informatico ci credo poco – precisa il giovane – Secondo me ottengono il numero di telefono con un semplice click, magari involontario, su di un preciso link quando navighi da cellulare, con la connessione Internet del telefono. Un po’ come quando si preme su un link utile e se ne apre anche un altro indesiderato».

La società in questione, come ammesso dalla centralinista al cittadino e come ricavabile anche dal sito del servizio attivato, è la Noatel di Palermo. Che, sul suo spazio web, indica una più trasparente procedura di attivazione: per iscriversi ai suoi servizi, infatti, si dovrebbe cliccare su un banner pubblicitario – nelle applicazioni sul telefono o navigando sul web – e compilare un lungo modulo. «Ma pensano che non mi ricordi di aver fatto tutto questo per iscrivermi a un servizio che non mi interessa?», si arrabbia Luca. Una domanda impossibile da girare all’azienda dove nessun responsabile è disponibile a rispondere alle nostre domande, mentre il legale della ditta – l’avvocato Livio Lascari, con sede a Rimini – risulta irreperibile sia per via telefonica che via email.

Adesso per Luca comincerà la trafila del rimborso. E non si sa ancora di quanto, «perché io ho un abbonamento e lo scoprirò solo quando arriverà la fattura», aggiunge. Il gestore, su richiesta del giovane, ha subito disattivato il servizio. «Ma per avere indietro i miei soldi sembra che dovrei rivolgermi proprio a Noatel – continua – L’operatore telefonico pare che possa venirti incontro regalandoti del credito, come bonus, ma formalmente non può trattarsi di un risarcimento». «Insomma – conclude Luca – sulla carta mi tratterebbero con un cliente speciale e fortunato, quando in realtà sono stato solo truffato».

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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